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RIZOCEFALI

di Giuseppe Montalenti - Enciclopedia Italiana (1936)
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RIZOCEFALI (dal gr. ῥίζα "radice" e κεϕαλή "capo", latino scient. Rhizocephala)

Giuseppe Montalenti

Sottordine di Crostacei entomostrachi, dell'ordine Cirripedi (v.), che comprende tutte specie parassite di altri Crostacei (granchi, paguri). La parte cefalica del parassita è ramificata a guisa di radice nel corpo della vittima (donde il nome) e con i numerosi filamenti sugge il nutrimento. Il corpo del parassita, notevolmente deformato, privo di appendici e d'intestino, fa ernia poi fuori di quello della vittima, formando una specie di tumore, pieno di uova. Solo studiandone lo sviluppo si poté riconoscere la posizione sistematica di questi parassiti; le forme larvali, che menano vita libera, sono infatti simili a quelle degli altri Cirripedi.

La Sacculina carcini, parassita su certi granchi del Mediterraneo, è la specie meglio conosciuta, e di questa descriviamo lo sviluppo. Le uova passano i primi stadî di sviluppo nella cavità del mantello della madre, da questa escono larve con tre paia di appendici, i nauplius caratteristici degli Entomostrachi. Questi si trasformano poi in larve, che, per la loro somiglianza con le Cypris (Ostracodi) furono dette cipridiformi. Esse conducono per qualche giorno vita libera, poi cercano una vittima, un granchio giovane, che abbia da poco mutato, e si attaccano a un pelo delle zampe o del dorso. Avviene allora una metamorfosi profonda: il guscio e tutta la parte posteriore del corpo, compresi gli arti, vengono rigettati, mentre alcune cellule embrionali, racchiuse in un sacco ectodermico, si circondano di un involucro chitinoso, provvisto di un perforatorium cavo. Questo fora i tegumenti della vittima, e le cellule del parassita penetrano poi nel corpo del granchio, vuotandosi così l'involucro chitinoso. Penetrata nel granchio, la larva migra sulla parete dell'intestino, in corrispondenza del primo segmento addominale, e comincia ad accrescersi, inviando prolungamenti dapprima lungo il tubo digerente della vittima, poi per tutto il corpo. In seguito la Sacculina perfora i tegumenti del granchio, per lo più nella parte ventrale dell'addome, ed emette quel sacco o tumore, che le ha valso il nome. Lo sviluppo degli altri Rizocefali non è completamente conosciuto. Poco si sa anche della loro riproduzione: come la massima parte dei Cirripedi i Rizocefali sono ermafroditi sufficienti, si riproducono cioè per autofecondazione; ma esistono anche maschi nani di complemento. Secondo G. Smith questi derivano da larve normali, a tendenza ermafrodita, che, invece di fissarsi su un granchio, si fissano su un altro individuo di Sacculina.

Spesso l'infezione da Sacculina può produrre nell'ospite la castrazione parassitaria (v. castrazione: Castrazione parassitaria).

L'antica suddivisione dei Rizocefali in famiglie era basata su caratteri insufficienti a giustificare la creazione di tali entità sistematiche. Poiché la morfologia e la biologia di questi esseri sono ancora molto imperfettamente conosciute, conviene rinunciare, per ora, alla classificazione. I generi principali sono: Peltogaster Rathke; Parthenopea Kossmann; Lernaeodiscus Fr. Müller; Sacculina Thompson; Thompsonia Kossmann; Septosaccus van Kampen e Boschma.

Bibl.: G. Smith, Rhizocephala, in Fauna und Flora des Golfes von Neapel, Monografia 29, 1906.

Vocabolario
riżocèfali
rizocefali riżocèfali s. m. pl. [lat. scient. Rhizocephala, comp. di rhizo- «rizo-» e -cephalus «-cefalo»]. – In zoologia, ordine di crostacei cirripedi, tipicamente marini, endoparassiti di crostacei decapodi; nelle femmine il corpo è...
riżocèfalo
rizocefalo riżocèfalo agg. [comp. di rizo- e -cefalo]. – In botanica, di pianta col capolino a livello del suolo, e quindi apparentemente portato dalla radice, perché il caule, molto raccorciato, sembra mancare (come, per es., nella specie...
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