rivolta araba del 1916
Si indica così la guerra combattuta dall’emiro della Mecca Husain ibn ‛Ali al-Hashimi per sottrarre la Penisola Arabica al dominio ottomano e creare uno Stato arabo hashemita, esteso alla Siria. La rivolta, che durò fino al 1918, fu preceduta dagli accordi intercorsi fra Husain e il console inglese H. MacMahon (1915), il quale promise l’appoggio del governo britannico. Le azioni belliche furono guidate da Faysal, poi Faysal I, figlio di Husain, e da T.E. Lawrence, alla testa di gruppi di guerrieri irregolari, e si conclusero con la presa del porto di Aqabah, la distruzione della ferrovia ottomana e l’ingresso trionfale a Damasco di Faysal nel sett. 1918. Nonostante l’impegno assunto e l’aiuto militare dato all’emiro hashemita, l’Inghilterra consentì poi, con l’Accordo Sykes-Picot, quindi con la Conferenza di Sèvres (1920) di cedere alla Francia la Siria, promessa al regno arabo, mentre, nella Penisola Arabica, volgeva le spalle a Husain, sostenendo contro di lui ‛Abd al-‛Aziz Ibn Sa‛ud.