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rivocare

di Domenico Consoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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rivocare (revocare; revoche, in rima, indic. pres. II singol.)

Domenico Consoli

Né l'impetrare ispirazion mi valse, / con le quali e in sogno e altrimenti / lo rivocai (Pg XXX 135): riferendosi allo smarrimento morale di D., Beatrice si rammarica di averlo vanamente " richiamato a sé, all'amore di sé ", una volta che era salita di carne a spirto (v. 127), per distorglielo dalla via non vera (v. 130).

‛ R. a la mente ' vale in Pd XI 135 " richiamare alla memoria ", quindi " tenere ben presente qualcosa davanti al pensiero " (nel caso specifico s. Bonaventura, rivolgendosi a D., allude a quanto ha detto nel corso del canto intorno alla figura di s. Francesco e alla degenerazione dell'ordine domenicano): se ciò ch'è detto a la mente revoche, / in parte fia la tua voglia contenta. Il verbo è qui in rima con poche e fioche, unico esempio di rima in -oche in tutta la poesia di Dante.

Vocabolario
rivocare
rivocare v. tr. – Variante ant. o rara di revocare, non più usata nelle forme con accento sul tema (io rivòco, tu rivòchi, ecc.): e rendendomela in quella guisa che voi dite, alquanto in me la mia perduta speranza rivocareste (Boccaccio)....
revocare
revocare (ant. o raro rivocare, non più usato nelle forme rizotoniche) v. tr. [dal lat. revŏcare, comp. di re- e vocare «chiamare»] (io rèvoco [ant. revòco o rivòco], tu rèvochi, ecc.). – 1. ant. o letter. Richiamare, in senso proprio:...
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