RIVESTIMENTO
. È quell'opera che serve a ricoprire una struttura di fabbrica, una parete, un terrapieno, una scarpata, ecc. Trascurando questi ultimi, fatti con zolle erbose o con murature, i rivestimenti impiegati nelle fabbriche si possono distinguere in varie categorie, a seconda dei particolari requisiti di ciascuno: per proteggere strutture e pareti dagli agenti atmosferici e dalle azioni meccaniche (urti, abrasioni, ecc.); per isolare pareti e ambienti dalla umidità, dal calore, da rumori e vibrazioni; per migliorare le condizioni igieniche di determinati ambienti e infine quelli impiegati a scopo decorativo.
La distinzione non è in pratica così netta, potendo un determinato tipo di rivestimento presentare requisiti comuni ad alcune delle categorie indicate.
I rivestimenti impiegati a scopo protettivo debbono avere in sommo grado le qualità di durezza, tenacità, resistenza e durevolezza, lavorabilità, impermeabilità; debbono avere un gradevole aspetto e offrire una buona aderenza o la possibilità di un ottimo collegamento con le strutture che debbono rivestire e proteggere. I più comuni di questa categoria sono i varî tipi d'intonaci ordinarî e quelli speciali (cimentolithe, fibrite, jurasit, terranova, silitinto, montenovo, pietranova e tutta la lunga serie d'intonaci del genere, posti in commercio con le più varie denominazioni), le diverse qualità di pietre e marmi naturali, di quelle artificiali (prodotti ceramici, conglomerati cementizî, marmi sintetici, stucchi e simili), le lastre di vetro e pasta di vetro, i metalli laminati, i materiali protettivi incolori a base di silicati, composti di fluoro, sostanze colloidali, ecc., come, ad es., l'anti-mafra, il caporol, il conservado, il durolin, il fluresitol, il kirota, lo scalpore e tutti gli altri numerosi preparati analoghi dai nomi più varî.
I rivestimenti che s'impiegano per proteggere pareti e ambienti dall'umidità, detti anche impermeabili o impermeabilizzanti, debbono presentare oltre ai requisiti specifici, quelli della resistenza, della durevolezza e della perfetta aderenza alle superficie alle quali vengono applicati. Sono formati per lo più con materiali bituminosi, oppure con malte di cemento mescolate con sostanze idrofughe, oppure con asfalti, cartoni e feltri bitumati, cartone cuoio o con preparati speciali (acosal, flintkote, idrasfalto, igol, inertol, otrinol, amiantus arco, asphaltite, dursit, cemento plastico, linconolo e altri numerosissimi).
I rivestimenti con isolanti termici, impiegati allo scopo di diminuire, per quanto è possibile, la trasmissione del calore o per ottenere l'isolamento termico di una determinata superficie o d'un ambiente, debbono avere, primo fra tutti, il requisito di una grande resistività termica congiunto a quello di una lunga durata, dato che l'efficacia di tutti i materiali isolanti diminuisce sensibilmente col tempo. I materiali più comunemente impiegati per questi rivestimenti sono a base di amianto, lana minerale, carbonato di magnesio, legno, segatura, paglia, cotone, sughero e in genere di sostanze che hanno piccola conducibilità interna, agglomerate in modo che nella loro massa vengano a racchiudere innumerevoli cavità piene d'aria, che aumentano considerevolmente il loro potere coibente (v. isolanti).
I rivestimenti che si adoperano per ottenere determinate condizioni acustiche di un ambiente o un certo grado d'isolamento, sono da poco entrati nella pratica comune. Varî sono i materiali impiegati, composti per lo più a base di feltro, di sughero, di trucioli e fibre legnose, di tessuti, cartoni ondulati e in genere di tutte quelle sostanze dotate di un forte potere di assorbimento dei suoni (v. acustica).
I rivestimenti impiegati per realizzare le migliori condizioni igieniche di particolari ambienti (sale operatorie, corsie di ospedali, locali di abitazione collettiva, bagni, latrine e simili) sono in generale formati di quei materiali che posseggono in sommo grado il potere della impermeabilità e della scarsa porosità, in modo che non abbiano ad assorbire umidità e sudiciume, e con questo germi; che risultino facilmente lavabili e inattaccabili dalle sostanze disinfettanti e detersive, che abbiano superficie levigata, in modo che non possa depositarvisi polvere e sporcizia e ne sia facile la più scrupolosa pulizia. Tipici di questa categoria sono quelli in ceramica smaltata, in lastre di vetro, quelli a base di smalti e vernici speciali e simili.
Estesissima è la categoria dei rivestimenti applicati a scopo decorativo e la serie dei materiali impiegati: pietre e marmi colorati comuni e pregiati; intonaci speciali e stucchi, legnami e materiali a base di legno; stoffe, cuoi e carte; metalli laminati; musaici, ceramiche smaltate e vetri; vernici e smalti e numerose altre sostanze che la tecnica e l'industria moderna mettono a disposizione dell'architetto e del costruttore.
Tra questi ebbero e hanno nell'architettura la massima importanza quelli di pietra e marmo applicati largamente in ogni tempo sia nelle opere monumentali sia in quelle minori. Quasi sistematica ne è l'adozione nell'architettura dell'impero romano, in quella del Rinascimento e frequente nella moderna. Il rivestimento di pietra da taglio implica tutta una speciale tecnica di esecuzione, sorta dalla necessità di collegare il rivestimento alla retrostante ossatura murale (v. muro).
Importantissimi sono anche i rivestimenti e le decorazioni a musaico e in ceramica nuda e smaltata, che in epoche e architetture diverse hanno raggiunto espressioni d'arte di altissimo valore (v. ceramica; musaico).
Bibl.: Oltre a quella delle voci sopracitate, vedi: G. B. Milani, L'ossatura murale, III, Torino 1920 segg.; R. Champly, Nouvelle Encyclopédie pratique du bâtiment et de l'habitation, Parigi 1912; G.A. Breymann, Trattato delle costruzioni civili, Milano 1913; E. A. Griffini, Dizionario dei nuovi materiali per l'edilizia, ivi 1931; id., Costruzione razionale della casa, ivi 1932.