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rivelare

di Antonio Lanci - Enciclopedia Dantesca (1970)
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rivelare (revelare)

Antonio Lanci

Il senso proprio di " predire " è limitato a due esempi: Pd XXIX 133 se tu guardi quel che si revela / per Danïel, " quello che si manifesta per lo profeta Daniel " (Buti; il per sta per " da ", e il si è passivante); e Cv II VIII 13, dove D., a prova de la nostra immortalitade, adduce le divinazioni de' nostri sogni, le quali essere non potrebbono se in noi alcuna parte immortale non fosse; con ciò sia cosa che immortale convegna essere lo rivelante (si noti il participio sostantivato):

Sempre in riferimento a qualcosa di arcano, anche se già accaduto, vale " manifestare ", " palesare ", in Pg III 143, nelle parole di Manfredi: vedi... se tu mi puoi far lieto, / revelando a la mia buona Costanza / come m'hai visto. Così in Pd XXI 120 Render solea quel chiostro [il monastero di Fonte Avellana] a questi cieli / fertilemente; e ora è fatto vano, / sì che tosto convien che si riveli, " si manifesti, che Dio non soffera che di questo si passi senza penitenza o punimento " (Ottimo).

Qui potrebbe trattarsi di una forma riflessiva, come intendono Benvenuto (" propalet se per vitia "), il Buti, il Daniello, l'Andreoli e quasi tutti gl'interpreti moderni; ovvero di un costrutto passivo, come ritengono il Lana, il Venturi (" si manifesti dalla divina vendetta al mondo, ché quel santo luogo è profanato e non è più quello ch'era prima ") e qualche altro commentatore. V. anche DISVELARE.

Vocabolario
rivelare
rivelare (ant. revelare) v. tr. [dal lat. revelare «togliere il velo», der. di velum «velo» col pref. re-] (io rivélo, ecc.). – 1. Far conoscere cosa segreta o misteriosa o nascosta o non bene conosciuta: fu costretto a r. il suo nome,...
rivelazióne
rivelazione rivelazióne s. f. [dal lat. revelatio -onis, der. di revelare «rivelare»]. – 1. L’azione o l’atto di rivelare, il fatto di rivelarsi o di venire rivelato: r. di un segreto, di una notizia riservata; fare una r., importanti r.;...
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