rivalutazione
Con riferimento al tasso di cambio, l’aumento del numero di unità di moneta estera necessarie per acquistare una quantità data (normalmente assunta pari all’unità) di moneta domestica, all’interno di un regime di cambio fisso, normalmente caratterizzato dalla definizione di una parità centrale di riferimento. La r. del tasso di cambio è la conseguenza di un persistente eccesso di domanda (➔ domanda aggregata) – al tasso di cambio che definisce la parità centrale di riferimento – di moneta domestica sul mercato valutario, che può trovare ragione in un sistematico avanzo commerciale registrato dall’economia domestica e/o in un consistente afflusso netto di capitali dall’estero. La r. del tasso di cambio è volta a ristabilire l’equilibrio tra domanda e offerta di moneta domestica sul mercato valutario attraverso l’incremento (riduzione) del costo di acquisto della moneta domestica (estera) da parte degli operatori esteri (domestici).
Nel breve periodo, assumendo l’esistenza di prezzi vischiosi (➔ prezzo, approccio macroeconomico), la r. del tasso di cambio nominale coincide con l’apprezzamento reale del tasso di cambio e si associa a una perdita di competitività delle merci domestiche rispetto a quelle straniere. In caso di apprezzamento reale del tasso di cambio, gli operatori esteri devono infatti cedere una maggiore quantità di beni esteri per ottenere in cambio la stessa quantità di merci domestiche. Ne discende una diminuzione (aumento) delle quantità esportate e una crescita (riduzione) delle quantità importate da parte del sistema economico domestico (estero). Se sono rispettate le condizioni di Marshall-Lerner (➔ Marshall-Lerner, condizioni di), tale effetto sulle quantità scambiate comporta un peggioramento del saldo di bilancia commerciale dell’economia domestica.
Nel lungo periodo, quando i prezzi sono flessibili, si manifesta un apprezzamento del tasso di cambio reale (cui è associata una perdita di competitività di prezzo) ogniqualvolta la r. del tasso di cambio nominale – rispetto al periodo base – risulti superiore al differenziale inflazionistico (positivo) tra economia estera e domestica. In un regime di cambio flessibile, l’equivalente logico della r. del tasso di cambio è costituito dall’apprezzamento (➔) del tasso di cambio