Scrittore e uomo politico peruviano (Lima 1885 - ivi 1944); presidente del Consiglio (1933) e ministro della Pubblica Istruzione; dal 1919 al 1930 visse spesso in Italia e in Spagna. Geloso custode della tradizione ispana, si attirò l'ostilità dei gruppi indigenisti e le critiche della stessa università cattolica, cui apparteneva. Tra le sue opere: Carácter de la literatura del Perú independiente (1905); La historia en el Perú (1910); El Perú histórico y artístico (1921). Collaborò con V. García Calderón alla Biblioteca de cultura peruana, per la quale curò la raccolta di Páginas escogidas di Garcilaso de la Vega El Inca (1938) e il volume di Los cronistas de convento (1938). Parte dei suoi saggi è stata raccolta in Por la verdad, la tradición y la patria (1937).