RITARDO
. Termine proprio della tecnica armonica. Di uno o più suoni di un accordo, che, invece di portarsi sui rispettivi suoni di risoluzione, stabiliti dalla condotta delle parti, si trattengono su un nuovo complesso armonico, al quale sono estranei, si dice che ritardano, e un tale rinvio di sistemazione prende appunto il nome di ritardo.
I ritardi, secondo la loro tendenza risolutiva, si distinguono in discendenti e ascendenti; secondo il numero dei suoni che li effettuano, si differenziano in semplici, doppi, tripli, ecc. È conseguenza logica della speciale sensazione armonica dei ritardi che "per tutta la durata del suono ritardante non debba introdursi contemporaneamente nell'accordo il suono di risoluzione"; ma anche questa legge ha le sue eccezioni.
Affini ai ritardi, per la condotta, sono le appoggiature. Gli uni e le altre rientrano nel principio del contrasto temporaneo all'assecondamento delle tendenze (v. risoluzione).