RIST (Radio immuno sorbent test)
Tecnica in vitro per la determinazione delle IgE sieriche totali che consiste nel mettere a incubare anticorpi anti-IgE fissati a una fase solida come un disco di carta, o un polimero insolubile, con il campione di siero in esame. Nella fase successiva vengono aggiunti anticorpi anti-IgE radiomarcati con I125. La radioattività misurata sarà tanto maggiore quanto maggiore è la quantità di IgE presenti nel campione. Il valore clinico di questo esame ha attualmente subito un ridimensionamento rispetto agli anni passati, sia per la non completa correlazione tra livelli elevati di IgE e sintomi clinici, sia in quanto elevati valori di IgE sieriche possono riscontrarsi anche in condizioni patologiche non allergiche (per es. parassitosi intestinali, malattie linfoproliferative ecc.), sia perché in una percentuale non trascurabile della popolazione sana è possibile il riscontro di un aumento delle IgE. È opportuno ricordare che i livelli sierici di questa classe di anticorpi subiscono oscillazioni maggiori rispetto alle altre classi immunoglobuliniche e tendono ad aumentare nell’età adulta, fino a valori medi di 100÷150 KU/l (1 KU=2,4 ng/ml). Nel soggetto allergico il livello delle IgE sieriche aumenta durante l’esposizione prolungata all’allergene. Nei pollinosici, per es., durante il periodo primaverile può verificarsi un incremento di IgE. La frequenza con cui si riscontrano valori elevati di IgE nei soggetti giovani è maggiore quando la sensibilizzazione è verso pollini piuttosto che verso derivati degli acari della polvere o micofiti. In adulti affetti da AB, con sensibilizzazione verso uno o pochi allergeni, inoltre, si rilevano generalmente valori normali di IgE. Valori elevati, talvolta anche estremamente elevati (maggiore di 2000 KU/l), sono più frequentemente riscontrabili in soggetti affetti da forme importanti di dermatite atopica o allergia alimentare, o in pazienti che presentano un’associazione tra quest’ultima, l’AB, e la congiuntivite primaverile. In passato, molta attenzione è stata rivolta alla possibilità di predire il rischio di sviluppare una malattia allergica mediante la valutazione delle IgE totali nel sangue di cordone ombelicale. Gli studi eseguiti in tal senso, completati anche da analisi prospettiche su bambini controllati fino all’età di 7÷8 anni, hanno dato risultati discordanti.
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