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RISPETTO

di Vittorio Santoli - Enciclopedia Italiana (1936)
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RISPETTO

Vittorio Santoli

. Forma popolare di lirica monostrofica in endecasillabi, il cui schema fondamentale è ABABCCDD; esso consta cioè di un tetrastico a rime alterne, più una ripresa a rime baciate. Le coppie di versi della ripresa possono anche essere più di due, quando il rispetto venga usato per accompagnare, con speciale melodia, il ballo. Avviene però spesso che la ripresa venga ridotta a un solo distico, o addirittura soppressa. In quest'ultimo caso il rispetto si riduce a un tetrastico; del quale non sempre è possibile riconoscere la derivazione dal rispetto, dato che esso può essere anche una forma secondaria dello stornello (v.).

Il rispetto, la più sciolta ed elegante fra le forme dello strambotto, ha contenuto amoroso, come indica il nome stesso (rispetto vale infatti omaggio alla persona amata; andando l'amore congiunto al suo opposto, l'odio, al rispetto fa contrasto, per il contenuto ingiurioso, di ostentata indifferenza, di disprezzo, di corruccio, di odio, il dispetto). Circa lo svolgimento del discorso poetico, il motivo, dice M. Barbi, "si deve condensare nel quadernario a rime alterne, per poi ribattere, nelle riprese, sul particolare che più importa; oppure accennare nella prima parte a circostanze esteriori, per manifestare poi il sentimento vero nella seconda".

Il nome di rispetto, usato per lo più a designare una forma di rispetto corrispondente all'ottava, è attestato già da scrittori toscani del sec. XV, ma già nel Quattrocento appaiono tetrastici di endecasillabi con doppia ripresa, vale a dire rispetti veri e proprî. Essi sono tuttavia rari rispetto all'ottava (ABABABCC), la quale, anche come modo popolare, continua a prevalere nei secoli successivi, e almeno fino al principio del sec. XVIII. Ciò si spiega col fatto che con tutta probabilità il rispetto è (come pensa M. Barbi) una forma secondaria, una derivazione semplificativa, dell'ottava.

Tale svolgimento popolare, del rispetto, dall'ottava s'è operato di certo in Toscana. Di qui il rispetto s'è poi diffuso largamente nell'Italia centrale; e isolatamente, per la bellezza intrinseca della forma e il prestigio toscano, in regioni periferiche, come il Piemonte, l'Istria, la Puglia, ecc. Concorrenti principali del tetrastico a rime alterne con (doppia) ripresa a rima baciata, cioè del rispetto vero e proprio, sono, nell'Italia settentrionale, lo strambotto romagnolo (AABBCCDD), il quadernario nella forma ABCC o AABB (che potrà essere anche una riduzione dello strambotto romagnolo), nonché la villotta; in Sicilia, nell'Italia meridionale, nella Sardegna e nella Corsica, la cosiddetta canzuna (ABABABAB), la quale penetra anche nell'Italia centrale confinante col Mezzogiorno.

Nelle Marche, lo stornello, in quanto assume le riprese, tende a confondersi col rispetto.

Oggi il rispetto nella sua forma classica tende mano a mano a scomparire, a ridursi a tetrastico, confondendosi con lo svolgimento dello stornello. Coloro che sanno cantare a memoria un rispetto si vanno facendo sempre più rari. Ora, essendo ogni forma di poesia popolare, soprattutto se lirica, legata al canto, questa decadenza del canto porta con sé necessariamente la decadenza della forma stessa.

Bibl.: Fondamentale: M. Barbi, Per la storia della poesia popolare in Italia, in Studi... Rajna, Firenze 1911, p. 93 segg. Cfr., inoltre: M. Barbi, Poesia popolare pistoiese, ivi 1895, pp. 10-13; V. Santoli, Nuove questioni di poesia popolare, Torino 1930, pp. 40-43. Rappresenta un punto di vista ormai abbandonato e insostenibile (cfr. canto: Canto popolare, VIII, p. 802); A. d'Ancona, La poesia popolare italiana, 2ª ed., Livorno 1906, p. 339 segg.

Vedi anche
endecasillabo Verso composto di 11 sillabe, il più importante e vario della tradizione poetica italiana per le sue molteplici soluzioni metriche (in base al numero degli accenti e delle pause); di largo impiego nel poema in terzine (Dante, che lo definì superbissimum carmen) e in ottave (L. Ariosto, T. Tasso), nella ... rima Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso in testi poetici. Fanno rima o sono in rima vocaboli come testo : manifesto (rima piana, perché ... verso letteratura In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo o uno spazio. 1. Aspetti generali del verso classico Il verso è un’entità formata da più piedi ... poesia Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di poesia è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini ...
Vocabolario
rispètto
rispetto rispètto (ant. respètto) s. m. [lat. respĕctus -us «il guardare all’indietro; stima, rispetto»]. – 1. a. Sentimento e atteggiamento di riguardo, di stima e di deferenza, devota e spesso affettuosa, verso una persona: r. verso o...
rispettare
rispettare v. tr. [lat. respectare, propr. «guardare indietro», intensivo di respicĕre, part. pass. respectus] (io rispètto, ecc.). – 1. Manifestare nelle parole e negli atti il proprio sentimento di rispetto verso qualcuno, cioè il riconoscimento...
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