riserrare
Il verbo figura unicamente in un passo dell'Inferno dall'interpretazione assai discussa. Due dannati della Caina (i fratelli Napoleone e Alessandro degli Alberti), sì stretti, / che 'l pel del capo avieno insieme misto, alzano i visi al visitatore terreno: quindi li occhi lor, ch'eran pria pur dentro molli, / gocciar su per le labbra, e 'l gelo strinse / le lagrime tra essi e riserrolli (XXXII 48).
Il dubbio ermeneutico non riguarda il significato della voce verbale, da intendere in ogni caso " li ricongiunse ", " li serrò nuovamente tra loro ", ma il termine cui si riferisce il pronome e che potrebb'essere li occhi (o li labbri, come legge il Porena), o i peccatori stessi, che serrati per le bocche tornerebbero a formare, in altra positura, quasi un unico dolente corpo. V. anche SERRARE.