Nel linguaggio scolastico, il fatto di ripetere l’anno, di frequentare lo stesso corso frequentato l’anno precedente. Rientra nel complesso di fenomeni della fruizione del servizio scolastico compreso dagli esperti sotto la denominazione di dispersione scolastica (➔ dispersione). Per combattere il fenomeno, comune a molti paesi, le politiche scolastiche hanno adottato vari accorgimenti, alcuni di natura didattica, altri di tipo ordinamentale. In campo didattico si è pensato a misure riguardanti l’aggiornamento e lo snellimento dei programmi, a differenti modalità di organizzazione dell’insegnamento, a più oggettivi e comprensivi criteri di valutazione del profitto, soprattutto all’attivazione di interventi di orientamento, sostegno e recupero nel corso della normale attività scolastica. Nel campo degli ordinamenti si è fatto ricorso a vincoli più stretti posti agli organi scolastici nella possibilità di ricorrere alla bocciatura, fatti salvi i casi di riscontrate deficienze gravi e generalizzate nella preparazione degli alunni. In Italia sono state adottate misure sia del primo che del secondo tipo. Fra queste ultime rientrano l’abolizione degli esami di riparazione prima nella scuola dell’obbligo e poi, dalla metà degli anni 1990, anche nella scuola secondaria superiore, fatto salvo l’obbligo del recupero dei debiti formativi (➔ debito).