Rio Bravo
(USA 1959, Un dollaro d'onore, colore, 141m); regia: Howard Hawks; produzione: Howard Hawks per Armada; soggetto: B.H. McCampbell [Barbara Hawks]; sceneggiatura: Jules Furthman, Leigh Brackett; fotografia: Russell Harlan; montaggio: Folmar Blangsted; scenografia: Leo K. Kuter; costumi: Marjorie Best; musica: Dimitri Tiomkin.
Joe, fratello del ricco allevatore Nathan Burdette, umilia e colpisce Dude, l'ubriacone del villaggio, per poi sparare a un uomo che ha cercato di fermarlo. Lo sceriffo John T. Chance, accorso ad arrestare Joe, viene aiutato da Dude. Chance lo nomina allora suo vice. Nathan tenta di far uscire il fratello dal carcere, ma lo sceriffo è fermamente intenzionato a trattenerlo fino all'arrivo dell'ufficiale giudiziario. A parte Dude, Chance può contare soltanto sull'aiuto di Stumpy, un vecchio zoppo. Wheeler, amico di Chance, gli offre la collaborazione di un suo uomo, il giovane pistolero Colorado, ma quest'ultimo preferisce non intromettersi nella faccenda. Intanto Chance ordina a Feathers, giocatrice di carte e cantante, di lasciare la città con la prima diligenza in partenza perché è convinto che la donna bari al gioco. Quando Wheeler viene ucciso, Dude ferisce l'assassino e, inseguendolo, entra nel saloon dopo di lui. Vedendo il suo sangue che gocciola, Dude capisce dove l'uomo si è nascosto e lo uccide. Veniamo quindi a sapere che un tempo, prima di darsi all'alcol a causa di una delusione sentimentale, Dude era stato un uomo integerrimo. Feathers decide di non partire: lei e Chance si stanno innamorando. Dude viene aggredito dagli uomini di Nathan, che poi tengono sotto tiro Chance. Colorado suggerisce a Feathers di lanciare un vaso di fiori dalla finestra per attirare l'attenzione, cosa di cui egli approfitta per eliminare gli aggressori, entrando così a far parte della squadra di Chance. Gli uomini di Nathan, grazie a uno stratagemma, riescono però a catturare Chance e Dude; Nathan propone allora uno scambio di prigionieri tra Dude e Joe. Quando questo avviene, Dude riesce a catturare Joe, mentre Chance e Stumpy sconfiggono definitivamente gli avversari servendosi della dinamite.
Nonostante fosse stato proprio John Ford a trasformare John Wayne in una star già ai tempi di Stagecoach, in seguito il regista dichiarò di "non aver capito che quel figlio di puttana sapeva recitare" finché non lo vide in Red River (Il fiume rosso, di Howard Hawks 1948). Da allora, per ritrovare assieme Wayne e Hawks bisognerà attendere Rio Bravo, nonostante nel frattempo l'attore avesse notevolmente esteso la propria gamma interpretativa, in particolare col ruolo di Ethan Edwards in The Searchers. Nella parte dello sceriffo John T. Chance, Wayne è del tutto convincente: non dubitiamo mai, nemmeno per un momento, che egli porterà a termine il difficile compito assegnatogli. Ma Rio Bravo è tanto un dramma eroico quanto una commedia. La funzione di Stumpy, l'irascibile vecchietto di guardia al carcere (Walter Brennan aveva già avuto un ruolo simile in Red River) si avvicina a quella del buffone di corte in King Lear, con un continuo flusso di commenti destinati a intaccare ogni possibile pretesa di grandezza da parte dei protagonisti. Alla fine del film Stumpy arriva addirittura a trasformare Chance in una figura comica, sollevandosi il cappello e imitandone la voce burbera.
Il rapporto tra Chance e Feathers ha qualcosa in comune con quello tra Wayne e Maureen O'Hara nei film di Ford, soprattutto The Quiet Man. Ma in questo caso, oltre a essere più profondo e maturo, tale rapporto vede il sopravvento della figura femminile fin dall'inizio. Anche se apparentemente è lui a possedere l'autorità, Chance viene immediatamente messo in difficoltà dalle false accuse che rivolge a Feathers: da questo momento in poi la donna è costantemente in vantaggio su di lui e con la propria esperienza lo guida verso una storia d'amore che egli non sa nemmeno di desiderare. In una scena magistralmente interpretata, nella camera d'albergo di Feathers, la donna lo spinge al loro primo bacio interpretando effettivamente le parti di entrambi, parlando sia per se stessa che per l'ammutolito sceriffo, la cui parola finale si riduce a una mera espressione di esasperazione accompagnata dal gesto delle braccia che si allargano. Come per dire: come posso superare in astuzia questa donna?
L'altra storia d'amore del film è quella che mette a confronto Chance e Dude, e questa volta è Chance ad avere il controllo della situazione, scegliendo il momento giusto per offrire il proprio incoraggiamento all'alcolista in via di guarigione, e quello per dargli un calcio nel sedere a evitare che Dude si autocommiseri troppo. Il momento in cui Dude, riportato alle proprie responsabilità nel saloon, travasa il suo bicchiere di whisky nella bottiglia è un gesto di suprema grazia hawksiana, e riconduce il personaggio tra i tipici eroi del regista: uomini che appartengono a un'élite di professionisti e riconoscono nei colleghi quelle doti di talento, carattere e fiducia che li contraddistinguono dai comuni mortali. Come sempre avviene nei drammi di Hawks, poi, c'è un giovane che deve compiere una sorta di iniziazione per entrare a far parte del gruppo; e, nel ruolo di Colorado, Ricky Nelson, giovane rubacuori canterino dell'epoca, fornisce un'interpretazione più che adeguata, ritornando a essere se stesso nell'intermezzo musicale in cui duetta con Dean Martin.
A quanto pare John Wayne era rimasto disgustato da High Noon, generalmente interpretato come un film di protesta contro le liste nere: Wayne giudicava antipatriottico il gesto finale di Gary Cooper che getta via il proprio distintivo di sceriffo. In un certo senso Rio Bravo poteva rappresentare una sorta di risposta; mentre lo sceriffo Will Kane, nel film di Zinnemann, tenta vanamente di ottenere collaborazione dai codardi abitanti della sua città, Chance non elemosina l'aiuto di nessuno. In uno scambio di battute che dimostra la fiducia che Chance nutre in se stesso e in coloro che ha scelto, Wheeler gli chiede in maniera sprezzante: "A game-legged old man and a drunk? That's all you got?"; "That's what I got", risponde Chance. Il successo di Rio Bravo spinse Hawks a produrre un film che ritorna sugli stessi temi e situazioni, quasi una sorta di remake: El Dorado (1967), con Robert Mitchum nella parte dell'alcolista.
Interpreti e personaggi: John Wayne (John T. Chance), Dean Martin (Dude), Ricky Nelson (Colorado Ryan), Angie Dickinson (Feathers), Walter Brennan (Stumpy), Ward Bond (Pat Wheeler), John Russell (Nathan Burdette), Pedro Gonzalez-Gonzales (Carlos), Estelita Rodriguez (Consuelo), Claude Akins (Joe Burdette).
J. Mekas, Rio Bravo, in "The village voice", n. 23, April 1, 1959.
L. Moullet, La recherche du relatif, in "Cahiers du cinéma", n. 97, juillet 1959.
M. Morandini, Un dollaro d'onore, in "Schermi", n. 17, ottobre 1959.
H. Agel, 'Rio Bravo' ou le sublime du western, in "Études cinématographiques", n. 12-13, hiver 1961.
S. Daney, Un art adulte, in "Visages du cinéma", n. 1, 1962, poi in "Cahiers du cinéma", n. 458, juillet-août 1992.
R.T. Jameson, Talking and doing in 'Rio Bravo', in "The Velvet light trap", n. 12, Spring 1974.
W. Luhr, Howard Hawks: Hawksthief. Patterns of Continuity in 'Rio Bravo', 'El Dorado' and 'Rio Lobo', in "Wide Angle", n. 2, Summer 1976.
D. Serceau, 'El Dorado' est-il un autoremake de 'Rio Bravo'?, in "CinémAction", n. 53, octobre 1989.
S. Sijan, Une image de 'Rio Bravo', in "Positif", n. 400, juin 1994.