RINUCCIO d'Arezzo
Umanista, nato a Castiglione circa il 1395; viveva ancora nel 1450. Almeno fin dal 1415 comparisce nell'isola di Candia insieme col fiorentino Cristoforo Bondelmonti e col medico veneziano Pietro Tommasi. Ivi imparò il greco da Giovanni Simeonachi protopapa di Creta, cercò codici e si esercitò a tradurre. Quindi si trasferì a Costantinopoli, dove ebbe rapporti personali con l'imperatore Manuele. Nel 1423, tornato in Italia, entrò al servizio del veneziano Gabriele Condulmer cardinal legato a Bologna e con lui il 24 agosto entrò a Roma, di dove più non si mosse. Fu segretario nella curia di Niccolò V con Poggio, di cui fu maestro di greco. Ma più che a insegnare, attese a tradurre. Tradusse integralmente quattro epistolarî: Bruto, Diogene, Ippocrate, Euripide e le favole di Esopo; parzialmente Aristofane, Platone, Demostene, Plutarco, Luciano.
Bibl.: D. P. Lockwood, De R. Aretino graecarum litterarum interprete (Harvard Studies in class. philol., XXIV, pp. 51-109); R. Sabbadini, Carteggio di G. Aurispa, Roma 1931, pp. 13, 47, 161-62, 175.