rinovare (rinnovare)
Con costrutto transitivo, nel senso di " cambiare ": detto del potere della bellezza della donna che, compiendo il miracolo di vincere i vizi innati, cambia, ha podestade in rinnovare natura in coloro che la mirano (Cv III VIII 20); riferito a Firenze che rinova gente e modi, muta governo e capovolge le sorti delle famiglie e dei partiti, con allusione al rientro dei Neri con Carlo di Valois e alla cacciata dei Bianchi (If XXIV 144), e cambia membre (Pg VI 147), cioè la popolazione cittadina, esiliando e richiamando gruppi di cittadini.
Dai corpi che ci stanno intorno si distaccano continuamente minime particelle, le minuzie d'i corpi, che rinovando vista, " mutando apparenzia " (Buti), " cambiando continuamente il proprio aspetto " (Petrocchi, ad l.), scorrono per l'aria in diverse direzioni (Pd XIV 113).
Il verbo r. vale " riproporre " una sensazione, con tale forza che essa sembra nuova, in If I 6 esta selva selvaggia e aspra e forte / che nel pensier rinova la paura.
Con costrutto intransitivo pronominale, per " ritornar nuovo ", " cambiarsi dalle fondamenta ", in Pg XXII 70 quando dicesti: ‛ Secol si rinova, / torna giustizia e primo tempo umano... ' (cfr. le parole di Virgilio Buc. IV 5-7 " Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo. / Iam redit et Virgo; redeunt Saturnia regna; / iam nova progenies caelo demittitur alto ").