RINOCERONTE (dal gr. ῥινόκερως "naso cornuto"; lat. scientifico Rhinoceros L., 1758; ted. Nashorn)
Genere dell'ordine degli ungulati perissodatili dal quale prende il nome la famiglia Rhinocerontidae Gray, 1821-Owen, 1845. I Rinoceronti sono animali poderosi, che possono, nella specie più grossa, giungere alla lunghezza di metri 4,50 senza la coda e all'altezza di quasi due metri. La forma generale è indubbiamente tozza, ma molto plasmata: collo di media lunghezza e più grosso della testa, spalla più alta della groppa, profilo dorsale decisamente incurvato, linea vertebrale sporgente, spalla e coscia potenti, ventre prominente e tondeggiante, avambraccio e gamba relativamente svelti, metacarpo e metatarso relativamente sottili. I piedi anteriori decisamente più grandi dei posteriori, hanno sagoma ovale allungata e portano ciascuno tre unghie a forma di zoccolo; la mediana (corrispondente al terzo dito) è di dimensioni doppie delle collaterali. La suola è ampia e callosa; le falangi poggiano nell'interno su un vistoso cuscino fibroso elastico come nei proboscidati. La testa è lunga, con la porzione cerebrale piuttosto stretta e col muso largo. Le labbra sono molto sviluppate e mobili; la narice è ovale allungata, l'occhio molto piccolo, l'orecchio piuttosto grande e a cartoccio. Nella regione nasale risiede l'organo più caratteristico della famiglia, il corno o i corni, l'anteriore dei quali può raggiungere in una data specie m. 1,50 di altezza nella femmina, nella quale è più lungo e sottile. La coda è di media lunghezza, pendente, compressa distalmente e ornata all'apice da setole ordinate disticamente in senso sagittale. La pelle è spessa e dura, aderente alla forma del corpo oppure suddivisa in vasti campi delimitati da profondi solchi. Essa porta esternamente numerosi tubercoli cornei di forma e distribuzione assai costanti; è praticamente nuda, ma in alcune specie conserva anche nell'età adulta qualche zona di peli setolosi sul tronco; più o meno pelosi sono i margini dell'orecchio; del resto, all'infuori dei peli apicali della coda, non esistono che brevi ciglia attorno all'occhio. La formula dentaria, assai variabile, è
I rinoceronti viventî, scarso residuo di un ricco passato, sono limitati all'India e all'Indocina, a Giava, Sumatra, Borneo e all'Africa a sud del Sahara. Sono animali d'intelligenza indubbiamente assai scarsa, dotati di vista cattiva, ma di udito e di olfatto acutissimi. Una specie africana, il rinoceronte cosiddetto bianco, è d'indole assai tranquilla e pacifica; lo stesso può forse dirsi del sumatrano; gli altri sono invece animali molto eccitabili e soggetti ad attacchi di collera. Il loro grugnito è assai variamente modulato. I rinoceronti possono camminare speditamente, trottano e galoppano bene, e sono capaci di brusche voltate in piena corsa. Prediligono i luoghi aperti o stepposi modicamente rivestiti, di piano e di monte. Non possono fare a meno dell'acqua, nuotano bene e amano rotolarsi nel fango. Eccettuato il rinoceronte bianco, prettamente erbivoro, si nutrono quasi esclusivamente di foglie, rami e radici. Pascolano e bevono di notte, alla sera o all'alba; di giorno riposano all'ombra. I maschi in amore combattono strenuamente fra di loro. Le femmine partoriscono un solo piccolo dopo una gravidanza presumibilmente di 17 a 18 mesi e lo allattano per circa 2 anni; quando si spostano, fanno camminare il giovane dinnanzi a sè. Si distinguono complessivamente undici specie e sottospecie di rinoceronti (1933), a buona ragione raggruppate in 4 sottogeneri. Il Rinoceronte bianco, bicorne (Ceratotherium simum Burchell), ha il labbro superiore largo e liscio e vive nello Zululand e nel Congo. Il rinoceronte africano comune (Diceros bicornis L.) ha il labbro superiore terminato in un breve prolungamento tattile e prensile e vive anche in Eritrea e nella Somalia Italiana. Bicorne è pure il Rinoceronte sumatrano (Dicerorhinus sumatrensis Cuvier), che vive anche nell'Indocina e a Borneo. Un corno solo hanno il Rinoceronte indiano (Rhinoceros unicornis L.) dell'Assam, e il R. sondaico (Rhinoceros sondaicus Desm.) di Giava e della penisola di Malacca.
Si conoscono molte specie fossili ascritte a questa famiglia. Compaiono nell'Eocenico dell'Europa e dell'America Settentrionale, e raggiungono il massimo sviluppo nell'Oligocenico, Miocenico e Pliocenico. Nel Miocenico compaiono anche in Africa e in Asia. Gli ultimi rappresentanti europei sono del Pleistocenico. Si raggruppano le forme fossili nelle sottofamiglie Hyracodontinae, Amyonodontinae, Rhinocerinae ed Elasmotheriinae.