RINALDO di Capua
Musicista, nato probabilmente a Capua, benché il cognome di Capua fosse frequente, fra il 1700 e il 1710; non si conoscono la data e il luogo della morte. Avendolo Ch. Burney descritto alquanto vecchio nel 1770 (lo incontrò a Roma), si suppone sia nato nei primi del sec. XVIII. Secondo il Burney, seguitò a studiare musica per diletto, dedicandovisi dopo la morte del padre, che lo lasciò povero. È incerto se una sua prima opera, Ciro riconosauto, sia stata eseguita a Vienna e a Roma nel 1737. Certo ebbe relazioni con la corte viennese, avendo composto un pezzo per l'elezione di Francesco I, nel 1745. Ebbe mutevole fortuna, secondo il Burney, benché "eccellente compositore", e incontrò a Roma successi migliori che altrove. I Buffonisti (v.) recarono a Parigi nel 1753 l'intermezzo La zingara, col titolo di La Bohémienne, ma pasticciandola con pezzi di altri autori, fra i quali l'arietta Tre giorni son che Nina, composta secondo alcuni da G. B. Pergolesi, secondo altri da Legrenzio Ciampi. Vecchio e dimenticato, venne a mancargli perfino il profitto della vendita dei suoi manoscritti, che un suo figliolo aveva inconsciamente mandati al macero, per pochi soldi. Nel '70 avrebbe ancora composto a Roma I finti pazzi per il teatro Capranica.
Bibl.: Spitta, R. da Capua, in Viertel. f Musikw. (1887); A. Della Corte, in L'opera comica, Bari; Radiciotti, in Musica d'oggi (1925).