rimediazione
rimediazióne s. f. – Neologismo coniato dai teorici statunitensi Jay D. Bolter e Richard Grusin, a partire dall’intuizione di Marshall McLuhan secondo cui il contenuto di un medium è sempre un altro medium (Understanding media. The extension of man, 1964; trad. it. Gli strumenti del comunicare, 1967), che ha acquisito nel corso del primo decennio del 21° sec. larga diffusione e fortuna. In Remediation. Understanding new media (1999; trad. it. Remediation. Competizione e integrazione tra media vecchi e nuovi, 2002), Bolter e Grusin utilizzano r. per descrivere la nuova modalità di rapporto che si è oggi venuta a instaurare tra i mass media, sottolineando la loro forte e continua interrelazione in un panorama come quello contemporaneo, contraddistinto dalla presenza delle tecnologie digitali. In questo senso, r. indica, appunto, l’operazione ininterrotta di commento, di riproduzione e di sostituzione reciproca tra un medium e l’altro, attraverso cui il nuovo ingloba e trasforma il precedente. Tuttavia, se a causa di questo processo i nuovi mezzi di comunicazione si modellano a partire dalle caratteristiche e dalle finalità dei precedenti, nello stesso tempo i vecchi media, quali per es. il cinema, sono costretti a ripensarsi sulla base delle innovazioni con cui continuamente vengono in contatto. Si tratta di una possibilità di connessione che in una certa misura è sempre esistita, ma che secondo Bolter e Grusin assume oggi una diversa e maggiore ricorrenza e importanza. Si inserisce infatti in un orizzonte tecnologico totalmente inedito, in continua e rapida metamorfosi, al quale i mezzi di comunicazione preesistenti non possono che adattarsi. Nell’epoca della r. il rischio, anche da un punto di vista stilistico ed estetico, è quello costituito dal possibile dissolvimento delle specificità dei linguaggi mediali nella pluralità del mondo degli audiovisivi.