RILIEVO (rilevamento)
Architettura. - La rappresentazione grafica di un fabbricato esistente, non già nell'aspetto esteriore col quale si presenta a chi lo guarda, il che è opera di pittura o ripresa fotografica, ma attraverso speciali elaborati nei quali siano riportate in scala conveniente le sue caratteristiche reali di forma e dimensione, presuppone la conoscenza delle caratteristiche stesse, conoscenza che si raggiunge mediante la misurazione dei loro elementi. S'indicano col nome di rilevamento le operazioni di misurazione e con quello di rilievo anche l'insieme degli elaborati che ne rappresentano graficamente il risultato.
Dovendo tali elaborati riprodurre la realtà dell'edificio scevra da quelle deformazioni che sono tuttavia parte integrante della nostra percezione visiva, è necessario servirsi di rappresentazioni di aspetti astratti e convenzionali rispondenti ai caratteri generali comuni a tutti gli edifici, vale a dire alla loro planimetria, con le piante, e alla loro altimetria con le sezioni e gli alzati o prospetti. (Per ciò che concerne i metodi grafici di rappresentazione, v.: descrittiva, geometria; geometria: nn. 23-30; proiezione; prospettiva).
I sistemi di misurazione variano a seconda dell'estensione del soggetto e del grado di esattezza che deve essere raggiunto; l'uso di procedimenti e di apparecchi topografici è infatti indispensabile per complessi vasti e scoperti, come giardini, scavi archeologici e simili, oppure per misure di precisione, come verifiche di orizzontalità o di verticalità di strutture, allineamenti e tracciati stradali e così via. (Sui metodi e gli apparecchi usati in topografia, v. topografia).
Invece per i fabbricati singoli, nei quali l'utilizzazione degli apparecchi ottici e l'applicazione dei principî trigonometrici sono rese difficili dalla presenza di ostacoli frequenti, è necessario servirsi di sistemi pratici basati sulla misurazione diretta di ciascuna parte dell'edificio, integrata e controllata, se è possibile, da misure generali rigorose. Gli strumenti necessarî a tale misurazione diretta sono le canne e le fettucce metriche, di materie e dimensioni varie, alle quali, per assicurarne l'uso esatto, si devono aggiungere il filo a piombo, la livella a bolla d'aria, le paline e, per le misure di dettaglio, la squadra.
Il rilevamento della pianta di un edificio consiste nel misurare le distanze fra certi punti di esso appartenenti ad uno stesso piano orizzontale, reale o immaginario, e scelti in modo che siano sufficienti a determinare l'andamento e le particolarità delle sue strutture, come, ad esempio, gli spigoli per un fabbricato e gli angoli per un ambiente poligonale, un certo numero di punti per una parete curva, le posizioni degli assi per una serie d'elementi uguali (colonne, archi, finestre), ecc.
Da un primo schizzo approssimativo, corredato dell'indicazione di tali distanze, si passa poi alla loro rappresentazione esatta nella scala voluta, cioè al collocamento nella loro esatta posizione reciproca dei punti che interessano e che, con l'indicazione dell'andamento esterno (pareti) delle strutture che essi stessi individuano, costituiscono il rilievo. Tutto ciò può essere semplicissimo e sicuro, se si tratta di fabbricati regolari, può invece essere irto di difficoltà e necessitare accertamenti e controlli numerosi, se si deve tener conto d'irregolarità palesi o, peggio ancora, nascoste nell'interno delle strutture e quindi non misurabili che indirettamente.
In modo simile si procede per il rilevamento dello sviluppo verticale dell'edificio, di quelle caratteristiche cioè che si rappresentano mediante le sezioni e gli alzati. In questo caso è indispensabile partire da un piano orizzontale di riferimento, sia che esso si trovi segnato con sufficiente esattezza dalle linee architettoniche del fabbricato (cornici, pavimenti, ecc.), sia che debba essere creato artificialmente mediante livellazione. Analogamente a quanto si è avvertito per la misurazione delle distanze nelle piante circa l'appartenenza dei punti scelti come loro estremi ad uno stesso piano orizzontale, è necessario, per quella delle altezze nelle sezioni, l'appartenenza ad uno stesso piano verticale, il che si ottiene con l'uso del filo a piombo.
Per il rilevamento di dettaglio, i procedimenti, come pure gli scopi, sono diversi da quelli sin qui esposti, in quanto che si tratta per lo più di arrivare a rappresentare in profilo e in proiezione l'andamento di parti sporgenti a scopo di ornamento chiaroscurale, ed è raro che esse si presentino sezionate in modo che sia possibile la misura diretta degli elementi necessarî. Questi sono le altezze delle varie parti e i loro aggetti, sia reciproci, sia riferiti a un piano verticale stabilito.
Per le prime, dato che le loro superficie esterne si trovano su piani diversi, è necessario proiettarne orizzontalmente gli estremi su uno stesso piano verticale, ciò che si ottiene con un conveniente uso della squadra o della livella. Per i secondi si parte da un piano verticale costituito dal filo a piombo e corrispondente a una sporgenza maggiore delle altre, le quali così vengono ad esso riferite. Nel caso di superficie curve, il che non è raro, quando si tratta di cornici e membrature sagomate, si può, ove non basti l'apprezzamento a occhio, ripetere il procedimento per varî punti.
Quanto agli elaborati che compongono il rilievo, essi possono essere più o meno numerosi, in scala più o meno grande, a seconda dello scopo a cui sono destinati.
Normalmente, per rappresentare in modo sufficiente un edificio occorrono le piante dei suoi varî piani, le sezioni atte a chiarire i punti altimetricamente più importanti (scale, cambiamenti di livello e di altezza, ecc.), gli alzati e infine anche i dettagli che si reputano necessarî.
Come i disegni di progetto, e forse ancora di più, essendo destinati a dare la precisa conoscenza di uno stato di fatto già esistente e non norme da seguire, i disegni di rilievo hanno bisogno di essere minutamente quotati, in modo da evitare le incertezze e gli errori derivanti dalla lettura delle misure sul grafico. E ciò in vista degli usi assai varî a cui possono servire, usi che vanno dall'esame critico e archeologico allo studio di provvedimenti di rinforzo e di trasformazione, al computo metrico estimativo.