rilegare
Delle tre occorrenze (tutte della Commedia), quella di If XXV 7 presenta il verbo nel senso proprio di " legare di nuovo ": una [serpe] li s'avvolse... al collo / ... e un'altra a le braccia, e rilegollo; dunque Vanni Fucci, ritornato in forma umana dopo l'incenerimento descritto nel canto precedente, si era " sciolto da la prima legatura " (cfr. XXIV 94-96) e " s'era levato sanz'essere legato com'era prima " (Buti).
Si discostano da questa interpretazione alcuni commentatori moderni i quali spiegano il verbo come intensivo di ‛ legare ': la seconda serpe che assale Vanni Fucci " gli lega più e più volte le braccia con cui aveva peccato " (Pietrobono).
In uno degli altri due luoghi (Pd III 30) i codici trasmettono anche la forma e ‛ relegare ', e in realtà allora non esisteva fra le due forme alcuna differenza semantica; ne è prova il testo di D. in questi due luoghi in cui il verbo equivale appunto all'odierno " relegare "; e si veda il commento dell'Ottimo, che ha da una parte " l'esilio è per modo di relegazione " (Pg XXI 18) e dall'altra " in questo luogo, per un cotale modo di non piena beatitudine, sono rilegate per manco di voto " (Pd III 30). Diversa la sfumatura di significato; in Pg XXI 18 (la... corte / che me rilega ne l'etterno essilio) chiosa Benvenuto: " confinat… in Limbo Inferni ubi sum exul aeternaliter a Curia illius Regis "; in Pd III 30 (a proposito delle anime rilegate nel cielo della Luna per manco di voto) il Cesari: " questo ‛ rilegate ' io l'intendo, non già mandate a' confini, quasi per pena (che qui non ha luogo); ma ‛ poste in luogo più basso delle altre ' ". Relativamente alle anime degli altri cieli quelle del cielo della Luna possono essere considerate ‛ relegate ' in un grado infimo di beatitudine; ma nell'espressione di Beatrice a loro riguardo manca quel tono malinconico sempre presente quando Virgilio parla del suo destino di esule: If I 124-125, II 52, IV 40-43 e appunto Pg XXI 17-18. Il verbo appare inoltre come variante in Pg XIII 2, si rilega in luogo di si risega; cfr. petrocchi, ad locum. V. LEGARE.