Vedi RIETI dell'anno: 1965 - 1996
RIETI (Reate)
Antico centro sabino su un'altura (m 400) all'angolo S-E di una conca ferace. Nel 205 contribuì ai rifornimenti di Scipione, fu prefettura fino ad Augusto, poi municipio; accolse molti veterani sotto Vespasiano, nativo di R. come Varrone.
La città antica, la cui pianta ed il cui perimetro sono facilmente ricalcabili sulla pianta dell'abitato moderno, occupava appena il nucleo della moderna città e si sviluppava lungo l'arteria principale (via Cintia - via Garibaldi) ed alla piazza Vittorio Emanuele, che probabilmente era il Foro. Le mura romane erano in opera quadrata di calcare ed il loro circuito si può interamente ricostruire per i notevoli avanzi che ancora si conservano, in vista o nell'interno delle case, in via Roma, in via Pescheria ed in via Pellicceria. Notevole soprattutto il torrione in opera quadrata di via Pescheria. Presso la piazza Vittorio Emanuele, si è rinvenuto un edificio in blocchi parallelepipedi con un muro interno divisorio in laterizio. Un altro notevole gruppo di resti si rinvenne in alcune demolizioni dietro il palazzo comunale; si tratta di un unico complesso di tre successivi periodi, i primi due con mura in opera mista: reticolato e ricorsi di mattoni, il terzo in blocchetti mal squadrati di calcare ed un arco in laterizio; dei pavimenti in opera spicata sembrano appartenere ai primi due periodi. Un altro grosso muro in blocchi più grandi di calcare è almeno medievale. Data la lunghezza degli ambienti paralleli si è creduto trattarsi di un edificio adibito ad horrea od a tabernae affiancate. Da notare è anche il ponte romano, che imboccava direttamente via Roma e che ora è poco visibile per l'aumentato livello delle acque. La strada che congiungeva il ponte con la città, percorrendo una zona bassa ed acquitrinosa, in antico correva su un viadotto ancora visibile nell'interno delle case. Nel territorio si è rinvenuta un'urna a capanna.
Bibl.: A. Colasanti, Reate, Perugia 1910; N. Persichetti, La via Salaria nei circondari di Roma e Rieti, in Röm. Mitt., XXIV, 1909, p. 208-231; Not. Sc., 1927, p. 284; F. Palmegiani, Rieti e la regione sabina, Roma 1932.
(G. Cressedi)
Museo. - Il primo nucleo della raccolta fu riunito nel 1865 con l'avvenuta sistemazione della Biblioteca Comunale nell'ex convento di S. Agostino. Restaurato nel 1909 il palazzo comunale, fu ivi disposto da U. Gnoli un museo civico, poi ampliato con successivi depositi e acquisti, soprattutto con dipinti e oggetti dal Medioevo all'età contemporanea. Con assetto migliore le raccolte comunali sono state riordinate nel 1960. Il modesto gruppo di materiali archeologici proviene quasi interamente dalla collezione di V. Boschi, formata con acquisti di varia provenienza. Da notare un elegante torsetto di figura alata (Nike?) di tipo ellenistico, una colonnetta fiorita con tre figure femminili che le girano attorno, due rilievi funerarî romani con figure maschili e femminili e particolarmente un frammento di rilievo con scena di gladiatori assaliti da un orso e da una leonessa, che doveva far parte di un fregio con raffigurazione di ludi, non infrequente nei monumenti sepolcrali di magistrati municipali, ma di fattura e iconografia non comuni.
(Red.)