RIEGO y NÚÑEZ, Rafael de
Generale spagnolo, nato a Santa María de Tuñas il 24 ottobre 1785, morto a Madrid il 7 ottobre 1823. Di nobile famiglia, si arruolò giovanissimo nel reggimento della guardia, donde passò nel 1808, col grado di luogotenente, in uno dei reggimenti delle Asturie, partecipando alle campagne di guerra contro i Francesi e rimanendo prigioniero. Tornato libero dopo la pace del 1814, divenne nel 1819 comandante in seconda in un battaglione del corpo di spedizione destinato in America contro gl'insorti. Ma poiché nell'esercito, dopo che Ferdinando VII aveva abolito la costituzione del 1812, era vivo il fermento, il R. ebbe incarico di dare il segnale della rivolta. Il 1° gennaio 1820 egli si trovava nell'isola di León, dove persuase le truppe, pronte a imbarcarsi, a prestar giuramento alla costituzione del 1812; quindi marciò su Arcos, vi fece prigioniero il comandante del corpo di spedizione e il suo Stato maggiore, e fu da una junta di ufficiali acclamato capo della prima divisione delle truppe colà stanziate. Costretto a ritirarsi su Algeciras dall'esercito di re Ferdinando, si rifugiò sui monti (11 marzo 1820). Ma quando la costituzione fu proclamata anche in Galizia, in Navarra e in Aragona, costringendo il re a concedere la costituzione e un governo costituzionale, il R. andò a Madrid, dove fu ricevuto in trionfo e nominato capitano generale della Galizia. Sospettato poi dal governo costituzionale, fu destituito da quel grado e confinato a Oviedo. Vi furono, specialmente a Cadice, sommosse in suo favore: e il ministro della Guerra, generale Valdés, nominò il R. capitano dell'Aragona, quando l'insurrezione delle provincie settentrionali in favore di re Ferdinando provocò l'intervento francese. In quei frangenti, il governo costituzionale, sospettando che il R. volesse proclamare un regime repubblicano, lo destituì una seconda volta e lo fece internare a Lérida. Tuttavia, apertesi le Cortes, il 7 febbraio 1823 il R. fu acclamato presidente dell'assemblea. Venuto in contrasto col generale Ballesteros, lo fece prigioniero. Ma poi fu costretto a liberarlo, per l'intervento del generale francese Balauzat e dové ritirarsi su Alcaudete. Sconfitto a Jaén, a Jodar, e Andujar, fu in ultimo fatto prigioniero. La presa del Trocadero segnò la fine del regime costituzionale spagnolo. Condotto a Madrid, il R., nonostante l'intervento dell'ambasciatore inglese, fu condannato a morte e giustiziato. Il R. ebbe un fratello, Miguel, che fu suo biografo, e che, esule in Inghilterra, visse nell'intimità di Ugo Foscolo.
Bibl.: M. Riego, Memoirs of the life of R., Londra 1823; Procès du général R., Parigi 1823; E. Burckhardt, Riego und Mina, Lipsia 1835; Nard e Pirala, Vida militar y politica de R., Madrid 1844.