riddare
In If VII 24 Come fa l'onda là sovra Cariddi, / che si frange con quella in cui s'intoppa, / così convien che qui la gente riddi, dove D. introduce la descrizione della dinamica della pena di avari e prodighi nel quarto cerchio (condannati a ‛ volger pesi ' procedendo distinti in due schiere, ciascuna lungo una linea a semicerchio, fino a scontrarsi ingiuriandosi, per poi volgersi indietro e ripetere la scena all'estremo opposto), M. D'Andria propone la lettura di riddi nel senso di " tornare indietro ", quale " voce variata di riedere, redire o reddire ", opponendosi alla generale interpretazione che spiega la forma verbale da ‛ riddare ', derivato di ‛ ridda ' (longobardo wridan, " torcere, girare in tondo "): antico ballo popolare accompagnato dal canto, che si danzava in tondo. Il verbo è presente in Re Giovanni Donna, audite corno 38, e nella canzone del fi' Aldo-brandino 59.
Alla giocosa rapidità della ridda contraddice, infatti, a suo giudizio, il " lento e grave " procedere - in avanti e indietro, per giunta, non in tondo come nell'antica danza - dei dannati, oppressi da pesi " gravissimi ", e violentemente ostili gli uni agli altri; né appare a essa congrua la rappresentazione dell'onda di Cariddi, immagine tutta di scontri e di successivi ripiegamenti, non di un moto circolare.
Ma, in primo luogo, oltre a rallentare eccessivamente la concitata rappresentazione (la voce pesi del v. 27 indica qualcosa di faticoso a sostenersi, non di ‛ gravissimo '), il D'Andria non ha tenuto presente che nei balli a tondo (ridda, tresca, carola, ecc.), accompagnati dal canto, al succedersi delle strofe soleva corrispondere, come accade appunto nella dinamica della pena dei dannati, l'alternarsi del movimento.
Assai più legittimo sembra, comunque, assumere r. con valore traslato, per significare un violento moto di persone (cfr., peraltro, l'uso figurato di tresca, in If XIV 40, e di carola, in Pd XXIV 16 e XXV 99).
Bibl. - M. D'Andria, in " L'Alighieri " 1969 (I) 51-57. Per la ‛ ridda ' e i balli a tondo: v. De Bartholomaeis, Le origini della poesia drammatica italiana, Bologna 1924, 69-98; A.G. Bragaglia, in " La Ricreazione " I 5 (1949) 34-41; ID., Danze popolari italiane, Roma 1950, 59; G. D'Aronco, Storia della danza popolare e d'arte, Firenze 1962, 123; M. Louis, Le folklore et la danse, Parigi 1963, 51-71, 347-371.