RICOTTURA
. Per "ricottura" di un prodotto metallurgico s'intende un'operazione di riscaldamento a una temperatura che è sempre, e spesso notevolmente, al di sotto della temperatura di fusione, seguita da raffreddamento piuttosto lento. La ricottura si può praticare su tutti i prodotti metallurgici; se essi possiedono punti di trasformazione (v. leghe; metallografia), la temperatura può essere superiore o inferiore a detti punti.
Essa ha lo scopo: a) di migliorare le proprietà dei prodotti grezzi di colata, favorendo il conseguimento dell'equilibrio chimico-fisico (scomparsa di una fase anormale o omogeneizzazione di una fase: v. acciaio; bronzo; metallografia; ottone); b) di affinare il grano cristallino con conseguente miglioramento dell'insieme delle proprietà meccaniche (v., ad es., acciaio: Ricottura dei getti); c) di distruggere più o meno completamente l'incrudimento, di eliminare più o meno completamente le tensioni (v. metallografia, I, pp. 41-43; acciaio, I, p. 239 seg.); d) di addolcire il prodotto, e quindi renderlo più facilmente lavorabile (per la coalescenza della perlite lamellare, v. acciaio, I, pp. 219-220); e) di distruggere l'effetto della tempra (v. tempra). A queste variazioni si accompagnano più o meno profonde variazioni delle proprietà fisiche e chimiche.
La ricottura va eseguita a temperatura e per tempi determinati e con una velocità di raffreddamento determinata, a seconda del materiale da trattarsi e degli scopi da conseguirsi.
Il ferro e gli acciai possiedono un intervallo critico attraverso il quale avvengono le note trasformazioni allotropiche (v. acciaio): si fa perciò distinzione tra ricottura al disopra e al disotto di esso. Nel primo caso essa consiste in un riscaldamento poco al disopra dell'intervallo critico (in generale 25-30° al disopra di esso e per un tempo sufficiente perché la temperatura divenga uniforme in ogni punto del materiale che si tratta e le trasformazioni abbiano il tempo di compiersi completamente), seguito da raffreddamento piuttosto lento attraverso l'intervallo critico. Se il raffreddamento, anziché in forno, si fa all'aria, questo processo si suole chiamare "normalizzazione".
Questi due modi di raffreddamento producono sulle dimensioni dei grani cristallini e sulla loro distribuzione effetti differenti: con il primo s'impartisce in genere agli acciai una maggiore duttilità; con il secondo una maggiore tenacità, in conseguenza di un notevole affinamento della struttura (v. acciaio: Ricottura dei getti, p. 234).
Negli acciai speciali, gli elementi a essi allegati esercitano un'influenza più o meno grande sulla posizione dell'intervallo critico e quindi sulla temperatura utile di ricottura; questi acciai sono inoltre assai più sensibili a variazioni della velocità di raffreddamento: donde l'importanza della conoscenza della posizione dei punti critici e dell'influenza della velocità di raffreddamento per un razionale trattamento termico.
Negli acciai ipereutettoidi, la ricottura si eseguisce generalmente poco al disopra della linea PSK (v. acciaio, diagramma a p. 217) per evitare la formazione del reticolo di cementite sempre dannoso alle proprietà meccaniche, o distruggerlo se presente; la normalizzazione si può eseguire anche al disopra della linea ES, poiché il più rapido raffreddamento neutralizza in parte i dannosi effetti del surriscaldamento.
Negli acciai a elevato contenuto di carbonio una ricottura poco al disotto della linea PSK o che oscilli intorno a essa produce coalescenza della perlite, che rende l'acciaio più duttile e quindi più facilmente lavorabile.
La ricottura al disotto dei punti di trasformazione e per quei prodotti che tali punti non possiedono si usa specialmente nell'industria della laminazione e della trafilazione a freddo (v. laminazione: Laminazione dei metalli non ferrosi).
L'effetto più cospicuo che si consegue è di ricondurre il metallo o la lega all'equilibrio strutturale: il che apporta un'eliminazione delle tensioni e una diminuzione della durezza e rende il materiale atto a sopportare una nuova deformazione a freddo (per ulteriori particolari, v. termici, trattamenti).