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riconoscere

di Alessandro Niccoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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riconoscere

Alessandro Niccoli

Entra nel lessico dantesco solo per esempi appartenenti alla Commedia.

Nella sua accezione più comune vale " accorgersi che una persona si era già conosciuta ", " avvedersi che è quella stessa che si era conosciuta precedentemente ": If VI 41 riconoscimi, se sai: / tu fosti, prima ch'io disfatto, fatto; III 58, VII 50, XII 123, Pg V 59, XXIII 43. Con costruzione diversa, in Pd III 49 non mi ti celerà l'esser più bella, / ma riconoscerai ch'i' son Piccarda.

" Conoscere una cosa qual è realmente, nella sua essenza ": Pg XV, 117 io riconobbi i miei non falsi errori, mi resi conto " che si trattava di visioni, erronee (errori), cioè non vere, per rappottto alla realtà esterna... ma non false, vere in sé... e rispondenti a fatti realmente accaduti " (Mattalia).

Appartiene all'uso del tempo la costruzione ‛ r. una cosa da uno ' nel senso di " ammettere, confessare di averla ottenuta da lui ": Pd XXII 113 o lume pregno / di gran virtù, dal quale io riconosco / tutto, qual che si sia, il mio ingegno; e così XXIX 59, XXXI 84.

Riflesso, vale " aver coscienza " delle proprie colpe: Pg XXXI 66 Quali fanciulli, vergognando, muti / con li occhi a terra stannosi, ascoltando / e sé riconoscendo e ripentuti.

Vocabolario
riconóscere
riconoscere riconóscere v. tr. [lat. recognōscĕre, comp. di re- e cognōscĕre «conoscere»] (coniug. come conoscere). – 1. Accorgersi e rendersi conto, da qualche segno o indizio, che una persona o cosa si era già conosciuta, che è quella...
riconosciménto
riconoscimento riconosciménto s. m. [der. di riconoscere]. – L’azione e l’atto di riconoscere, il fatto di venire riconosciuto. 1. a. Identificazione di persone, fatti e situazioni, oggetti e cose: segni di r., che possono agevolare l’identificazione...
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