RICHART de BERBEZILL (anche Rigaut de Barbezieux)
Trovatore provenzale, originario della Saintonge, vissuto nella seconda metà del sec. XII e nei primi anni del successivo. Dalle sue stesse canzoni si ricava soltanto qualche scarsa allusione storica, che permette di accertare la sua dimora anche in Spagna e la sua relazione poetica con Maria di Poitiers, la figlia di Eleonora di Poitiers e di Luigi VII.
Viceversa l'antica biografia provenzale e l'antico commento alle sue poesie (la razo), seguendo il costume mistificatore invalso nell'esegesi trovatorica, crearono attorno alla figura di R. de B. una vicenda sentimentale di pura immaginazione; ma che diffuse il motivo lirico-novellistico anche in Italia, dove il Novellino ne accolse e ampliò il tema gentile e cavalleresco (il racconto 64: D'una novela che avenne in Provenza alla corte del Po). Di R. de B. ci sono pervenute dieci canzoni, più qualcuna di dubbia autenticità. Esse si distinguono da quelle della folla dei trovatori minori, non tanto per vigore fantastico, quanto per quel particolare tono immaginifico che il poeta ottiene estendendo la moda delle similitudini, per lo più immettendovi paragoni e immagini derivate dai "bestiarî" (per es.: l'ultimo canto del cigno; il leone che ridà la vita ai suoi nati; l'elefante che cade sotto il suo peso immane; la tigre che si smaga allo specchio, ecc.). In tal modo R. de B. individuava e isolava una degli elementi più tipici dell'ispirazione trovatorica, con una leggerezza di tocco e una semplicità espressiva che gli valse singolare fortuna fra gli epigoni (fra i tanti, l'italiano Chiaro Davanzati ne tesoreggiò più d'una imitazione).
Ediz. e bibl.: Les chansons du troubadour R. de B., a cura di C. Chabenau e J. Anglade Montpellier 1919 (dalla Revue des langues romanes); G. Bertoni, B. de Born ou R. de B.?, in Annales du Midi, XXIII, p. 204 segg. Inoltre, A. Pillet, Bibliographie der Troubadours, Halle 1933, pp. 380-383.