MAXWELL, Richard
Drammaturgo, regista teatrale e autore di testi per canzoni statunitense, nato a Fargo (N.D.) il 23 novembre 1967. Ha iniziato la sua carriera come attore a Chicago con la Steppenwolf Theater Company. Nel 1996 si è trasferito a New York dove ha fondato il gruppo teatrale New York City Players, che dirige e per il quale scrive i testi. Nel 1998 ha vinto l’OBIE Award per lo spettacolo House, una sorta di Orestea ambientata in una famiglia americana di operai, che lo ha fatto conoscere anche in Europa.
Gli spettacoli di M. sono realizzati spesso con attori alle prime esperienze oppure con attori professionisti, ai quali però si chiede un registro estremamente sobrio e quasi privo di stilemi teatrali, da ordinary people. Sulla scena si alternano lunghe fasi di ritmo monocorde a momenti di istantanea enfasi, che alludono a intensità emotive, producendo un’originale forma di presenza attoriale, nella quale il corpo e i gesti spesso si scindono dalle parole. La drammaturgia è contrassegnata da lapsus, frizioni, strani inciampi che trasmettono un continuo senso di precarietà e di apparente malfunzionamento della messa in scena, con l’effetto di generare crisi nella relazione tra attore e personaggio. Con Good samaritans (2004, presentato anche alla Biennale Teatro di Venezia diretta da Romeo Castellucci), The end of reality (2006), Ode to the man who kneels (2007), M. si è affermato come uno dei maggiori autori di teatro statunitensi, dallo stile inconfondibile nel trattare i grandi miti americani con cifra intima ed essenziale, in equilibrio tra musica e teatro. I suoi testi sono tradotti in sei lingue e rappresentati in venti Paesi.
Nel 2011 ha realizzato Neutral hero, un’opera country nella quale gli ‘eroi’ si presentano come figure banali e insignificanti, frequentano stazioni di servizio e drive in, luoghi dove però si percepisce il lato oscuro e aggressivo della storia americana. Con Ads (2010-13) è iniziato un ciclo che ha toccato diverse città del mondo (tra cui New York, Salisburgo, Londra, Marsiglia, Santarcangelo): venivano coinvolti cittadini comuni per la creazione di un video dal sapore tridimensionale, inserito in un contesto teatrale. Gli ultimi lavori interrogano il ruolo dell’attore e dell’artista nella società contemporanea: Vision disturbance (2011),Isolde (2014), The evening (2015).
Bibliografia: R. Maxwell, Plays volume 1, New York 2003; N. Ridout, Sull’azione, l’inefficacia e Richard Maxwell, «Art’O», 2007, 22, pp. 22-27; P. Di Matteo, Anomalia, normalità e sovversione. I cardini paradigmatici del teatro di rappresentazione nella scena postdrammatica di Richard Maxwell, «Culture teatrali», 2008, 18, pp. 66-74; S. Gorman, The theatre of Richard Maxwell and the New York City Players, London-New York 2011; J.-L. Perrier, A la face de l’Amérique, «Mouvement», 2011, 59, pp. 134-37.