JONES, Richard
Regista di opera lirica e teatrale inglese, nato a Londra il 7 giugno 1953. Come tutti i grandi registi anglosassoni, presenta una spiccata tendenza a centrare i propri spettacoli sul lavoro degli attori, realizzando il suo lavoro in completa libertà e interagendo con tutti gli altri mezzi narrativi, dal cinema alla soap televisiva, dalla grande letteratura al cartone animato, e perfino al messaggio pubblicitario.
Dopo gli studi di antropologia all’Università di Hull e alla London University, ha lavorato come musicista jazz e nel 1982-83 ha ottenuto una borsa di studio alla Scottish Opera e al Citizens Theatre di Glasgow. Prime prove di rilievo sono state nel 1987 la prima assoluta di A night at the Chinese opera di Judith Weir per la Kent Opera e la Mignon di Ambroise Thomas al Festival di Wexford, ma è negli anni Novanta che si è affermato prima di tutto sui palcoscenici di prosa e di opera londinesi, tracciando un percorso narrativo capace di centrare sempre il tema essenziale del lavoro messo in scena: ha così istituito un rapporto di stretta collaborazione con l’English National Opera (The Plumber’s gift di David Blake, L’amore delle tre melarance di Sergej S. Prokof′ev, Die Fledermaus di Johann Strauss, Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, From morning tomidnight di David Sawer, Lulu di Alban Berg, Les Troyens di Hector Berlioz, Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, The bitter tears of Petra von Kant di Gerald Barry, Les contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach), nonché con il Covent Garden (a cominciare dall’intero Ring wagneriano nel 1994-96, che è stato accompagnato da vivaci polemiche, e seguito poi da Lady Macbeth del distretto di Mtsensk di Dmitrij Šostakovič, L’heure espagnole di Maurice Ravel, Il giocatore di Prokof′ev, Anna Nicole di Mark-Anthony Turnage, il Trittico di Giacomo Puccini), il Festival di Glyndebourne (Flight di Jonathan Dove, Macbeth e Falstaff di Giuseppe Verdi, Der Rosenkavalier di Richard Strauss) e la Welsh National Opera (La dama di picche di Pëtr I. Čajkovskij, Die Meistersinger von Nürnberg di Richard Wagner).
Contemporaneamente, si è fatto conoscere in Italia al raffinato Festival di Batignano (Grosseto), che nei suoi trent’anni di vita (1974-2004) ha tenuto a battesimo compositori, esecutori e registi alle prime esperienze, quasi tutti destinati a un ragguardevole futuro: nel 1994 ha fatto scalpore la novità Little green swallow di Jonathan Dove, per la quale ideò una Manhattan tutta gialla con l’Empire sta te building in cui si aggirano le maschere della commedia dell’arte. Ancora nel 1994 al National theater di Monaco di Baviera (dove in seguito ha realizzato anche Lohengrin di Wagner e Hänsel und Gretel di Engelbert Humperdinck) ha messo in scena un titolo chiave della riscoperta del repertorio barocco, il Giulio Cesare di Georg Friedrich Händel, che, sedate le iniziali lotte tra sostenitori e detrattori, nel volgere di un paio di anni divenne il simbolo stesso del ‘fare opera’ monacense, nelle innumerevoli serie di riprese successive: il ‘Giulio Cesare del tirannosauro’, che domina un intero atto dell’opera, a indicare la forza smisurata, ma bruta, che cade, tanto inaspettatamente quanto rovinosamente, mentre è posta a contemplarlo una candida statua marmorea di Cesare, rizzata in modo pomposo e precario su una scala a libro, quale specchio dell’inutile follia che è sempre la scalata al potere.
Tra gli spettacoli da ricordare: la danza macabra che accompagnava il Ballo in maschera di Verdi (1999), la Bohème di Puccini (2001) al Festival di Bregenz, le collaborazioni con l’Opera di Francoforte (Affare Makropulos di Leoš Janáček, Billy Budd di Benjamin Britten), l’Opera di Amsterdam (Mazepa di Čajkovskij, Fliegende Holländer di Wagner, Jenufa e La piccola volpe astuta di Janáček), la Komische Opera di Berlino (Wozzeck di Berg), l’Opéra di Parigi (Julietta di Bohuslav Martinů, L’enfant et les sortilèges di Ravel e Der Zwerg di Alexander von Zemlinsky).
Si è dedicato anche al teatro di prosa curando molte produzioni, sia nei teatri londinesi (Old Vic Theatre, Young Vic Theatre, Phoenix Theatre, Ambassadors Theatre, Royal Court, National Theatre, Royal Shakespeare Company, Spitalfields Festival), sia in quelli di New York (American Repertory Theatre, Public Theater, Eugene O’Neill Theater, Lunt Fontaine Theater), affrontando anche il musical, come Titanic di Peter Stone e Maury Yeston (1997).
I suoi più recenti nuovi allestimenti sono Peter Grimes alla Scala di Milano (2012) e Gloriana al Covent Garden di Londra (2013) per il centenario della nascita di Britten, Ariodante di Händel al Festival di Aix-en-Provence (2014),Rodelinda sempre di Händel (2014) e La fanciulla del West di Puccini (2014) all’English National Opera.
Nel 2015 è stato nominato commendatore dell’Ordine dell’impero britannico.