HARTSHORNE, Richard
Geografo statunitense, nato a Kittanning (Pennsylvania) il 12 dicembre 1899. Dopo aver insegnato (dal 1924) nell'università del Minnesota, a Minneapolis, ha tenuto cattedra in quella del Wisconsin dal 1941 al 1970, anno in cui è stato nominato professore emerito.
H. ha compiuto molte ricerche nel campo della geografia politica, interessandosi in particolare dei confini, dei quali ha proposto una fortunata classificazione. Tuttavia, egli è noto soprattutto per le sue riflessioni epistemologiche e metodologiche e per la sua concezione della geografia, esposta nell'opera The nature of geography, 1939, la quale si rifà a un filone che mette capo a Kant e di cui massimo rappresentante è stato il tedesco A. Hettner.
Secondo questa concezione, la geografia è una scienza-metodo: non risulta caratterizzata da un proprio oggetto (in quanto i fatti e i fenomeni da essa indagati sono numerosi e vari), bensì da un proprio originale metodo di studio (l'esame della distribuzione spaziale di quei fatti e di quei fenomeni e del loro diverso modo d'interagire con le diverse realtà ambientali). Ne emerge una geografia come scienza della differenziazione spaziale dei fenomeni, disciplina eminentemente idiografica e non nomotetica, destinata ad approfondire la conoscenza di spazi diversi e irripetibili, e non a formulare leggi generali. H. ha confermato tale convincimento nell'altra sua opera fondamentale (Perspective on the nature of geography, 1959; trad. it., 1972), apparsa proprio quando si cominciava a reclamare e a prospettare un'evoluzione della geografia verso le discipline nomotetiche.