Gere, Richard (propr. Richard Tiffany)
Attore cinematografico statunitense, nato a Filadelfia il 31 agosto 1949. Tra gli attori più amati dal pubblico a partire dagli anni Ottanta, G. ha inizialmente rappresentato, con i suoi personaggi, un'America ossessionata da un certo lato oscuro, sensuale e torbido per poi passare, mantenendo inalterato il suo grande fascino, a dar vita a figure irrequiete e spesso ribelli, arricchite da contraddittorie sfumature, costrette a confrontarsi con una realtà sociale inquietante e a tratti incomprensibile.
Dopo essersi trasferito insieme alla famiglia a Syracuse (New York), dove compì gli studi liceali manifestando una naturale predisposizione per la recitazione e per la musica, si iscrisse alla University of Massachusetts, ad Amherst, per studiare filosofia e arte drammatica. Nel 1969 entrò dapprima nella Provincetown Playhouse e successivamente nel Seattle Repertory Theatre, per trasferirsi poi a New York dove iniziò la sua carriera di attore professionista calcando le scene di molti teatri. Nel 1975 esordì nel cinema in Report to the commissioner (Rapporto al capo della polizia) di Milton Katselas, proseguendo contemporaneamente l'attività teatrale, con qualche sporadica partecipazione anche ad alcuni programmi televisivi. Nel 1977 ottenne un piccolo ma significativo e intenso ruolo in Looking for Mr. Goodbar (In cerca di Mr Goodbar) di Richard Brooks, ma fu con i due film successivi, Days of heaven (1978; I giorni del cielo) di Terrence Malick, e soprattutto American gigolo (1980) di Paul Schrader, che G. ottenne una vasta popolarità, in quest'ultimo rivelando la sua forte carica sensuale nel disegnare la figura di un gigolo, vittima predestinata in un ambiente corrotto dal denaro, accusato di omicidio e salvato in extremis dall'amore di una donna. La sua notorietà e il suo sex appeal vennero confermati da An officer and a gentleman (1982; Ufficiale e gentiluomo) di Taylor Hackford, in cui è un giovane inquieto e ribelle che entra in accademia militare per riscattarsi da un passato difficile e che, nuovamente, trova un sostegno nell'amore di una ragazza (Debra Winger).I ruoli che l'attore ha interpretato negli anni seguenti sono stati sofferti e non convenzionali, come in Breathless (1983; All'ultimo respiro) di Jim McBride, remake di À bout de souffle (1960) di Jean-Luc Godard, e The honorary consul (1983; Il console onorario) di John Mackenzie, tratto dall'omonimo romanzo di G. Greene. Nel 1984 ha interpretato The Cotton Club (1984; Cotton Club) di Francis Ford Coppola, una rivisitazione tra musica e criminalità dei ruggenti anni Venti americani, quindi il discutibile e non riuscito film storico King David (1985) di Bruce Beresford, e Power (1986; Power ‒ Potere) di Sidney Lumet, tagliente e feroce critica del mondo dell'informazione contemporanea. Nel 1986, insieme a Kim Basinger, è stato protagonista di No mercy (Nessuna pietà) di Richard Pearce, film d'azione in cui le torbide atmosfere della Louisiana si intrecciano con una disperata storia sentimentale. Sempre in questo periodo alcuni progetti personali e coraggiosi come Miles from home (1988; Gli irriducibili) di Gary Sinise, non hanno riscosso alcun successo commerciale. A metà degli anni Ottanta, in seguito alla sua conversione al buddismo, l'attore si è impegnato come portavoce di alcune minoranze, in particolare di quella tibetana (per la quale ha fondato nel 1988 a New York, insieme al compositore Philip Glass, la Tibet House, un centro di diffusione culturale). Nel 1990 ha interpretato, in Internal affairs (Affari sporchi) di Mike Figgis, il ruolo per lui insolito di un poliziotto corrotto, personaggio del tutto negativo e reso con estrema efficacia, mentre in Pretty woman (Pretty woman ‒ Una ragazza deliziosa) di Garry Marshall ‒ uno dei film di maggiore successo di tutti i tempi, che lo ha definitivamente rilanciato nell'olimpo dei divi ‒ quello di un affascinante e cinico miliardario che scopre l'amore grazie a una prostituta sensibile e sognatrice (Julia Roberts). Dopo la partecipazione a Hachigatsu no kyōshikyoku (1991; Rapsodia in agosto) di Kurosawa Akira, sulla tragedia atomica di Nagasaki, e a Final analysis (1992; Analisi finale) di Phil Joanou, i suoi personaggi si sono arricchiti di nuovi toni drammatici diventando enigmatici, inquietanti e contraddittori, come in Mr. Jones (1993) di Figgis, Sommersby (1993) di Jon Amiel, Intersection (1994; Trappola d'amore) di Mark Rydell. Dopo First knight (1995; Il primo cavaliere) di Jerry Zucker e Primal fear (1996; Schegge di paura) di Gregory Hoblit, G. ha inaugurato una serie di film-denuncia, come The jackal (1997) di Michael Caton-Jones, in cui è un ex terrorista dell'Irish Republican Army (IRA), e Red corner (1998; L'angolo rosso ‒ Colpevole fino a prova contraria) di Jon Avnet, in cui è un avvocato statunitense incarcerato a Pechino per un'accusa di omicidio. Rinnovato il grande successo di pubblico con i ritrovati Julia Roberts e G. Marshall per la commedia Runaway bride (1999; Se scappi ti sposo), nel 2000 è stato protagonista di Dr. T & the women (Il dottor T e le donne) di Robert Altman, ironica e amara riflessione sui rapporti tra i sessi, e del melodramma Autumn in New York di Joan Chen. Nel 2002 è stato il marito tradito di Unfaithful (L'amore infedele) diretto da Adrian Lyne, remake di La femme infidèle (1969) di Claude Chabrol, ha interpretato The Mothman's prophecies di Mark Pellington, e il musical Chicago di Rob Marshall, ambientato negli anni Venti, in cui ha il ruolo di un avvocato, abile manipolatore dei mass media.
P. Carrick, Richard Gere, London 1996; S. Lucci, Richard Gere, Roma 1997.