Dreyfuss, Richard (propr. Richard Stephan)
Attore cinematografico statunitense, nato a New York il 29 ottobre 1947. Grazie all'incontro con il regista Steven Spielberg che lo diresse in due film di grande successo commerciale, Jaws (1975; Lo squalo) e Close encounters of the third kind (1977; Incontri ravvicinati del terzo tipo), D. è stato una delle rare star degli anni Settanta capace di rappresentare sia l'uomo normale chiamato ad affrontare circostanze straordinarie sia l'eroe attratto dall'ignoto. Nel 1978 ha vinto l'Oscar come miglior attore protagonista per il suo primo ruolo romantico in The goodbye girl (1977; Goodbye amore mio!) diretto da Herbert Ross e sceneggiato da Neil Simon.
Figlio di un magistrato, completò gli studi superiori alla Beverly Hills High School di Los Angeles e, dopo varie esperienze teatrali e alcune partecipazioni a serie televisive, esordì nel cinema nel 1967 con due piccoli ruoli in film molto celebri (The graduate, Il laureato, di Mike Nichols e quindi Valley of the dolls, La valle delle bambole, di Mark Robson), nei quali seppe delineare, con estrema sensibilità, le nevrosi e l'instabilità dell'uomo delle metropoli statunitensi degli anni Settanta. Raggiunse in seguito una discreta notorietà interpretando film di rievocazione d'epoca come American graffiti (1973) di George Lucas, seguito nello stesso anno da Dillinger di John Milius, in cui l'attore ha il ruolo di Baby Face Nelson, e da The apprenticeship of Duddy Kravitz (1974; Soldi ad ogni costo) di Ted Kotcheff, dramma colmo di pessimismo sulla vita di un affarista ebreo degli anni Quaranta. I gesti compulsivi e il volto ora grintoso ora esilarante resero pressoché unica la sua particolare recitazione a scatti. Con Inserts (1975; Il pornografo) di John Byrum, ambientato nel mondo del cinema pornografico clandestino degli anni Trenta, D. concluse la galleria di ritratti impietosi del Novecento americano, per conoscere il grande successo internazionale grazie ai due film di Spielberg: in Jaws è l'ittologo a caccia dello squalo assassino, mentre in Close encounters of third kind è il terrestre che stabilisce un contatto con gli alieni, che si riveleranno pacifici e amichevoli. Dopo il malinconico thriller The big fix (1978; Moses Wine, detective) di Jeremy Paul Kagan e l'insuccesso di The competition (1980) di Joel Oliansky, l'attore ha però attraversato una grave crisi personale e professionale, intervallata dai ruoli nel melodrammatico Whose life is it anyway? (1981; Di chi è la mia vita?) di John Badham e nella commedia The Buddy system (1984) di Glenn Jordan. Dopo un periodo così difficile, precocemente segnato nel volto e nel corpo, è riuscito tuttavia a ritagliarsi un suo spazio, grazie a doti interpretative assolutamente fuori dal comune. In Down and out in Beverly Hills (1986; Su e giù per Beverly Hills) di Paul Mazursky il ruolo del ricco ipocrita ne ha messo in luce il lato brillante, confermato anche da Stakeout (1987; Sorveglianza… speciale) di Badham e dal sequel del 1993 Another stakeout (Occhio al testimone), nonché da Tin men (1986; Tin men ‒ Due imbroglioni con signora) di Barry Levinson; più commovente è apparso nella parte dello scrittore che narra un episodio della propria adolescenza nel delicato Stand by me (1986; Stand by me ‒ Ricordo di un'estate) di Rob Reiner. Ha ottenuto nuovamente grande successo grazie al duetto con Barbra Streisand in Nuts (1987; Pazza) di Martin Ritt, nel ruolo di un avvocato liberal, e in Always (1989; Always ‒ Per sempre), ancora diretto da Spielberg. La restante filmografia è risultata sempre in bilico tra prove di grande professionalità e interpretazioni più appassionate; tra queste ultime va segnalato il teatrale Rosencrantz and Guildenstern are dead (1990; Rosencrantz e Guildenstern sono morti) di Tom Stoppard, l'esilarante What about Bob? (1991; Tutte le manie di Bob) di Frank Oz e Once around (1991; Ancora una volta), dolente esordio hollywoodiano di Lasse Hallström. Nel 1995 ha conseguito un'altra notevole affermazione con Mr. Holland's opus (Goodbye Mr Holland) di Stephen Herek, nella parte di un insegnante di musica che si dedica con estrema convinzione ai suoi allievi per la quale ha ricevuto una nuova nomina-tion. Ha poi interpretato il ruolo secondario di un senatore in The American president (1995; Il presidente ‒ Una storia d'amore) di R. Reiner ed è stato fra i protagonisti di Night falls on Manhattan (1997; Prove apparenti) di Sidney Lumet. Successivamente ha lavorato soprattutto per la televisione: in particolare è stato il presidente americano in Fail safe (2000; A prova di errore) di Stephen Frears, remake televisivo del film diretto da Lumet nel 1964.
A. Hunter, Rich time, in "Films & filming", 1988, 402, pp. 34-35; O. Northwest, Richard Dreyfuss, in "Screen image", 1998, 134, pp. 22-25.