Meier, Richard Alan
Architetto statunitense, nato a Newark (New Jersey) il 12 ottobre 1934. Laureatosi nel 1957 alla Cornell University di Ithaca, New York, M. è considerato fra le principali figure dell'architettura contemporanea. Influenzata dalla lezione formale di Le Corbusier, la sua opera è riconosciuta come la più classica espressione del nuovo modernismo della seconda metà del Novecento. M. ha compiuto le sue prime esperienze professionali negli studi di L. Skidmore, N.A. Owings & J.O. Merrill (SOM) e di M. Breuer, a New York. Nel 1963 e nel 1986 ha aperto suoi studi a New York e a Pasadena. Ha insegnato presso prestigiose università statunitensi, tra cui la Cooper Union a New York (fra il 1963 e il 1973) e la Harvard University a Cambridge, Massachusetts (1977, 1980-81). Fra i maggiori riconoscimenti ricevuti si ricordano: il Pritzker Prize (Los Angeles, 1984), la medaglia d'oro del RIBA (Royal Institute of British Architects, Londra 1996) e la medaglia d'oro dell'AIA (American Institute of Architects, 1997).
La sua attività progettuale è stata inizialmente segnata dalla realizzazione di una serie di esemplari case unifamiliari che gli hanno procurato l'attenzione della critica: Meier house a Essex Fells (1965); Smith house a Darien, Connecticut (1965-67); Hoffman house (1966-67) e Saltzman house (1967-69) entrambe a East Hampton (New York). Nel 1969 si è imposto sulla scena internazionale con la partecipazione alla fortunata mostra Five architects, tenutasi al Museum of Modern Art di New York.
L'interesse suscitato dal suo lavoro è poi stato confermato con la Weinstein house a Old Westbury, New York (1969-71) e la Douglas house a Harbor Springs, Michigan (1971-73). Sin dagli esordi M. si è comunque misurato con la grande dimensione: si ricordano il complesso residenziale Twin parks Northeast (1969-74) e il Bronx developmental center (1970-76), entrambi nel Bronx (New York); lo scultoreo Atheneum di New Harmony, Indiana (1974-77) o il Seminario di Hartford, Connecticut (1978-81). Pari attenzione M. ha dedicato al design e alla risistemazione di alcuni importanti interni, come dimostrano la sala di lettura Aye Simon al Guggenheim Museum di New York (1978) e gli arredi da lui disegnati e prodotti da Knoll International. Notevole anche il suo successo in Europa: si ricordano il Museum für Kunsthandwerk a Francoforte sul Meno (1979-84); il Centro culturale a Ulma (1986-93), il municipio dell'Aia (1986-93), la sede di Canal + a Parigi (1988-93). Grandi edifici museali sono infine lo High Museum of Art di Atlanta (1979-84); l'ampliamento del Des Moines Art Center a Des Moines (1985); il Museo de Arte Contemporáneo a Barcellona (1987-96); il Museum of Television and Radio a Beverly Hills (1996); il colossale Getty Center for the Arts and the Humanities a Brentwood (1984-1997).
I suoi progetti sono stati esposti, fra l'altro, alla fiera mondiale di Osaka (1970); all'Istituto federale svizzero di tecnologia di Zurigo (1982); alla galleria Max Protetch di New York (1983); al Palazzo Reale di Napoli (1990) e al Palazzo delle Esposizioni di Roma (1992). Vedi tav. f.t.
bibliografia
K. Frampton, C. Rowe, Five architects: Eisenman, Graves, Gwathmey, Hejduk, Meier, New York 1975.
Richard Meier; architect 1985-1991, ed. K. Frampton, J. Rykwert, New York 1991.
L. Sacchi, Richard Meier o la rappresentazione della modernità, in Richard Meier. Architetture, a cura di P. Ciorra, Milano 1993, pp. 7-28.
W. Blaser, Richard Meier. Details, Basel-Boston 1996; Richard Meier houses, ed. P. Goldberger, R. Rogers, London 1996.
Richard Meier in Europe, ed. I. Flaggel, O. Hamm, Berlin 1997.