FRANCESCO II Sforza, duca di Milano
Gino Benzoni
Secondogenito di Ludovico Maria Sforza detto il Moro e di Beatrice d'Este nasce a Milano il 4 febbr. 1495. Orfano ben presto della madre, che muore il [...] ad Indicem; F. Calvi, Il castello di porta Giovia…, in Arch. stor. lombardo, XIII (1886), pp. 269-274; P. Ghinzoni, U. Zwingli e F.…, in Boll. stor. della Svizzera italiana, XV (1893), pp. 137-152; L. Beltrami, Il castello di Milano, Milano 1894, pp ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Patrizia Stoppacci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La drammaturgia tragica cinquecentesca nasce dal tentativo umanistico di dare nuova [...] una Tragedia sulla presa di Buda (1541). Nel 1546 il benedettino Francesco Buonamonte, divenuto nel ’25 seguace di Zwingli, compone la tragedia corale Il libero arbitrio, cupa satira della degenerazione della Chiesa romana. Al filone popolareggiante ...
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LANDO, Ortensio
Simonetta Adorni Braccesi
Simone Ragagli
Nacque a Milano da Domenico, originario di Piacenza e forse appartenente alla nobile famiglia Landi, e da Caterina Castelletta, milanese. L'anno [...] questa opera il L. si allontani dall'ortodossia e si accosti alla concezione ecclesiale e sacramentale espressa da Zwingli, soprattutto relativamente alla Cena, mentre sono respinte le idee degli anabattisti, che il L. nomina esplicitamente, a causa ...
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Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] , che tra le posizioni della Chiesa cattolica e i nuovi orientamenti protestanti di M. Lutero, G. Calvino e H. Zwingli, seppe affermare un modello di vita ispirato alla conciliazione e alla tolleranza, al rifiuto di ogni fariseismo. Erasmo scrisse in ...
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(gr. Εὐρώπη, lat. Europa) Parte occidentale del continente eurasiatico, delimitata a O dall’Oceano Atlantico, a N dal Mar Glaciale Artico, a S dal Mar Mediterraneo; tutt’altro che ben definiti sono invece [...] . Rottura dell’unità religiosa dell’Europa.
1525: repressione del movimento di T. Muntzer. Riforma a Zurigo di H. Zwingli.
1526: battaglia di Mohacs: avanzata turca in Ungheria.
1527: i lanzichenecchi saccheggiano Roma.
1529: assedio turco di Vienna ...
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OMERO
Giorgio Pasquali
. A O. la tradizione più antica assegnava ben più che non gli lascino oggi anche i critici più conservatori. Già nel sec. VII Callino citava la Tebaide attribuendola a lui. Poco [...] Francia qualche generazione più tardi dalla Controriforma, così in Germania dalla Riforma stessa. I grandi riformatori, Lutero, Hutten, Zwingli e specialmente Melantone sanno di greco e conoscono e apprezzano Omero, se pure lo considerano per lo più ...
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È termine che può essere inteso in diverso modo a seconda del punto di vista da cui ci si mette nel considerare l'uomo, le sue potenze, i suoi atti e i suoi fini.
Più comunemente e, per così dire, più [...] basti menzionare Valentino Friedland e Trotzendorf, Michele Neander e Giovanni Sturm.
Fuori della Germania ci si presenta primo Ulrico Zwingli, il più vicino agl'ideali dell'Umanesimo, che organizzò le scuole di Zurigo e scrisse il trattatello Della ...
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UNIVERSITÀ
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Francesco GUIDI
. L'università nella sua storia. - Genesi e caratteristiche fondamentali. - La storia dell'istituzione scientifica e didattica che nella [...] esse diedero origine: del 1832 è quella di Zurigo; del 1834 quella di Berna, nata dal Gymnasium già fondato da Ulrico Zwingli; del 1806 (e formalmente solo del 1891) quella di Losanna, che peraltro già sussisteva fin dal 1586 come scuola di teologia ...
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PEDAGOGIA
Ernesto Codignola
(gr. παιδαγωγία).
La pedagogia greca. - La riflessione scientifica sul problema dell'educazione si sveglia in Grecia coi sofisti, con i quali s'inizia propriamente il pensiero [...] at the Reformation, Londra 1896; C. Borgeaud, Histoire de l'univ. de Genève, I, L'Académie de Calvin, Ginevra 1900; A. Bauer, Zwingli, Lipsia 1907; B. Betz, Calvin, Lipsia 1908; W. Sohm, Die Schule J. Sturms, Monaco 1912; J. Kvačala, J. A. Comenius ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] che rifiutavano la tradizione della Chiesa romana e allo stesso tempo si differenziavano dalle idee luterane. A Zurigo Ulrich Zwingli propose una lettura teologica diversa e per più aspetti alternativa a quella di Lutero; in Germania si diffuse il ...
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zuingliano
żuinġliano (o żwinġliano) agg. e s. m. (f. -a). – Relativo al riformatore religioso svizzero Huldreich Zwingli (in forma italianizzata Ulrico Zuinglio, 1484-1531) e alle sue dottrine (v. zuinglismo); seguace di Zwingli e dello zwinglismo.