Il Mesolitico
Stefan K. Kozlowski
Massimo Vidale
Roberto Ciarla
Donatella Usai
Il mesolitico in europa
di Stefan K. Kozłowski
Questo complesso economico-culturale, caratteristico dell'Europa, sembra [...] (Kyushu, Giappone) per quello settentrionale. Il miglioramento climatico iniziatosi intorno a 12.000-10.000 anni fa del Paleolitico superiore, in tutta l'immensa area sahariana e nella zona degli Atlanti maghrebini ci sono 20.000-30.000 anni di vuoto ...
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Dai primi insediamenti al fenomeno urbano. Subcontinente indiano
Massimo Vidale
Ciro Lo Muzio
Dalle prime comunità stanziali al fenomeno urbano
di Massimo Vidale
I processi formativi delle prime comunità [...] ipotesi dell'invasione indoariana e della catastrofe climatica, gli studiosi ora propendono per un'accelerata mondo urbano sta per trasformarsi in centro. In questa zona (particolarmente nel Cholistan e nella pianura triangolare compresa ...
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Dal Neolitico all'età dei metalli. Dalle prime comunità agricole alle società complesse: Africa
Donatella Usai
Rodolfo Fattovich
Il processo di formazione delle società agro-pastorali
di Donatella [...] sistematiche nelle oasi di Siwa, Sitra, Dakhla, nella zona di Abu Ballas, hanno permesso di individuare numerosi siti Stato collassò in seguito a un peggioramento delle condizioni climatiche che ne compromise fortemente la base agricola. Ciò ...
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Il Paleolitico medio
Alberto Broglio
Janusz K. Kozlowski
Il territorio e l'ambiente
Il Paleolitico medio, come tradizionalmente inteso, corrisponde agli stadi isotopici 5e-5a, 4 e a parte dello stadio [...] 000 anni fa) è caratterizzato dal ritmo accelerato di oscillazioni climatiche che condussero al I Pleniglaciale (stadio isotopico 4, 70. suggerisce un'organizzazione dell'abitato, con una zona residenziale al centro circondata da officine litiche. ...
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Dal Paleolitico medio al Paleolitico superiore
Alberto Broglio
Janusz K. Kozlowski
Il territorio e l'ambiente
Il limite tra gli stadi isotopici 4 e 3 non corrisponde ad una modificazione climatica [...] superiori a 40.000 anni. A questa zona pollinica vanno attribuiti vari ritrovamenti che suggeriscono una linea di costa attuale. Va sottolineato che i miglioramenti climatici dell'Interpleniglaciale non raggiunsero mai l'intensità avuta nel corso ...
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Vedi STABIAE dell'anno: 1966 - 1997
STABIAE
O. Elia
Oppidum preromano della Campania (oggi Castellamare di Stabia), aggregato alla federazione nucerina.
La città ebbe probabilmente impianto osco-tirreno-ausone, [...] dunque, che fin dall'VIII-VII sec. a. C. la zona fu percorsa e attraversata da una importante via che dal porto correva, dell'Impero, S. si trasformò rapidamente in una stazione climatica e termale.
S. risentì debolmente le conseguenze del terremoto ...
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La domesticazione delle piante e l'agricoltura: mondo bizantino
Andrea Paribeni
Varietà e variabilità delle situazioni climatiche e geomorfologiche furono senz'altro tra i fattori che maggiormente [...] mediocre, era però poco consistente. Laddove la tendenza climatica costante prevedeva inverni notevolmente rigidi e spesso secchi e forme di coltivazione più elaborate: è il caso della zona semidesertica del Negev, dove gli scavi di Nessana (VI ...
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zona
żòna s. f. [dal lat. zona «cintura, fascia» (gr. ζώνη, dal tema di ζώννυμι «cingere»)]. – 1. Come termine storico, la fascia usata nell’antica Grecia, spec. dalle donne, per tenere stretta e sostenuta alla vita la veste; di qui l’espressione...
mesogea
meṡogèa agg. e s. f. [comp. di meso- e del gr. -γειος, femm. -γεια, der. di γῆ «terra»]. – In geologia, denominazione della zona climatica calda che nelle ere mesozoica e cenozoica separava la zona fredda boreale da quella australe....