KUTNÁ HORA (ted. Kuttenberg; A. T., 59-60)
Alzbeta BIRNBAUMOVA
Karel STLOUKAL
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Città della Cecoslovacchia, nella provincia (župa) di Praga (Boemia), posta a 253 m. s. m., nella valle di un affluente [...] Slavík, Panství Kutnohorské (Il dominio di K. H.), Kutná Hora 1882; E. Leminger, Královská mincovna v Kutné Hoře (La regia zecca a Kutna0 Hora), Praga 1912; A. Till, K. H., Praga 1815; Kutno horské přispěvki k dějinám vzdělanosti české (I contributi ...
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NORWICH
S.R. Heywood
(Norvic, Northwic nei docc. medievali)
Città dell'Inghilterra sudorientale (contea di Norfolk), posta sulle rive del fiume Wensum, al punto di confluenza con lo Yare.Il più antico [...] da una moneta del re Etelstano (925-939), che riporta il nome Norvic. Il fatto che la città fosse sede di una zecca implica che avesse delle difese e che avesse acquisito già a quest'epoca lo status di burh o borough. La più antica menzione ...
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URANIO (Lucius Aurelius Iulius Sulpicius Uranius Antoninus)
M. Floriani Squarciapino
Regnò localmente a Emesa, forse già dal 248, ribellandosi a Filippo, più certamente tra il 253 e il 254. Probabilmente [...] Shapur I cessò con la venuta in Oriente di Valeriano.
Il tipo presentatoci da un gruppo di monete, tutte della zecca emesena, è quello di un giovane dai tratti piacevoli, con fronte bassa, naso arcuato, occhio grande sotto le sopracciglia rilevate ...
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Famiglia cremonese di scultori, stuccatori, orefici, medaglisti, fonditori attivi nel sec. 16º. I più noti sono: Altobello, orefice (Reliquiario di S. Bartolomeo a Busseto, 1540); i fratelli Galeazzo e [...] (ritratto della moglie Leonora, di Lucrezia de' Medici, ecc.), operante a Reggio nell'Emilia, dove nel 1550 era direttore della zecca, e a Ferrara; Giovanni Battista (m. Cremona 1582), scultore in marmo e stuccatore, attivo a Cremona e a Venezia tra ...
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Ordine di Aracnidi Acari comprendente la sola famiglia Ixodidi, le zecche, ematofagi ed ectoparassiti di Vertebrati (fig.). Hanno apparato boccale con rostro proteso in avanti e sporgente dal margine anteriore [...] che, insieme ad altri del tegumento, li distingue allo stato adulto dagli Argasidi). Possono diffondere gravi infezioni fra il bestiame (babesiosi) e provocare malattie febbrili anche nell’uomo. Ixodes ricinus (fig. A) è la comune zecca del cane. ...
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ZAPATA, Marcos
Carlo Boselli
Poeta e commediografo spagnolo, nato ad Ainzón (Saragozza) nel 1844, morto a Madrid nel 1913. La lettura dei poeti romantici allora in gran voga (Zorrilla, García Gutiérrez, [...] Aires, collaborando a diverse riviste letterarie. Tornato a Madrid, abbandonò teatro e letteratura, accettando un modesto impiego nella zecca.
A Madrid lo Z. esordì come autore drammatico con il dramma La capilla de Lanuza (1871). Seguirono poi ...
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CORDERO di San Quintino, Giulio
Nicola Parise
Secondogenito del conte Giovanni Antonio e di Maria Caterina Botta, nacque a Mondovì il 30 genn. 1778. Compì i propri studi a Fossano presso i somaschi [...] , in Boll. d. Soc. piemontese di archeol. e belle arti, n. s., XVIII (1964), pp. 5-26; D. Massagli, Introduzione alla storia della zecca e delle monete lucchesi, a cura di F. Panvini Rosati, Lucca 1976, pp. 9-23; S. Curto, Storia dei Museo egizio di ...
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ERIZZO, Nicolò
Renata Targhetta
Nacque da Nicolò di Francesco e da Samaritana Nani del cavaliere e procuratore Antonio, a Venezia il 1º genn. 1692.
La famiglia, che risiedeva nella parrocchia di S. [...] 'eredità di Andrea Navagero di Pietro, che nel 1679 le aveva lasciato i suoi beni, in buona parte costituiti da capitali in Zecca), ma non tali da bastare a soddisfare le esigenze di lusso e prestigio politico della piccola folla di zii e nipoti che ...
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Incisore di gemme e medaglista (Roma 1784 - Windsor 1855). Allievo di S. Tofanelli e N. Morelli, fino al 1814 lavorò in prevalenza a Roma (cammei di tipo antico e medaglie papali); nel 1814 si recò a Parigi [...] si stabilì. Fece i conî di quasi tutte le monete inglesi emesse nel periodo 1816-25; dal 1828 al 1840 fu "capo medaglista di sua maestà" alla zecca di Londra. Al grande medaglione commemorativo della battaglia di Waterloo lavorò dal 1817 al 1850. ...
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Venne chiamato così il denaro di lega scadente fatto coniare da Giovanni Maria Visconti duca di Milano (1402-1412) e dai suoi successori immediati, perché portava la biscia viscontea. Con lo stesso nome [...] num., Milano 1915, p. 176; Corpus Num. It., IV, V, Roma 1913, 1914; E. Motta, Documenti Visconteo-Sforzeschi per la storia della zecca di Milano, in Riv. it. di num., VI (1893), pp. 217, 219, 238; G. Mulazzani, Studii economici sulle monete di Milano ...
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zecca1
zécca1 s. f. [dall’arabo sikka «conio»]. – Officina governativa in cui si coniano le monete, i timbri e i sigilli dello Stato; assol., la Zecca, azienda di Stato fino al 1978, poi riunita al Poligrafico dello Stato in un unico ente...
zecca2
zécca2 s. f. [voce di origine longob.; cfr. ted. Zecke]. – 1. Nome comune di varie specie di acari ixodidi, diffusi ovunque, tutti ematofaghi, ectoparassiti di vertebrati terrestri, ai quali spesso trasmettono microrganismi patogeni...