Discendente (1547-1610) della famiglia Šujskij, e quindi di Alessandro Nevskij, astuto e intrigante, sbarazzatosi (1606) del falso Demetrio, si proclamò zar. Ma sorto un nuovo falso Demetrio, con un forte [...] seguito di contadini e l'appoggio dei Polacchi, B. per fronteggiare il pericolo chiese l'aiuto della Svezia. Battuto ignominiosamente a Klusino, fu detronizzato (1610). Fattosi monaco, fu poco dopo imprigionato ...
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Principe serbo (m. fra il 1101 e il 1116), figlio del primo principe della Zeta, Michele. Quando nel 1073 la Macedonia si sollevò contro Bisanzio, il padre lo inviò ad appoggiare gli insorti, dai quali [...] fu proclamato zar di Bulgaria. La rivolta fu rapidamente domata e C., battuto a Niš, fu condotto prigioniero a Costantinopoli e quindi ad Antiochia. Liberato ad opera di marinai veneziani (1081), prese parte nei Balcani alle lotte tra i Normanni e ...
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Ministro dello zar Ivan IV (n. tra il 1510 e il 1520 - m. Dorpat, od. Tartu, 1560). Divenuto ministro (1547, dopo i tumulti popolari e l'incendio di Mosca), con l'arciprete Silvestro istituì un governo [...] collegiale o "Eletto consiglio", poi integrato da prikazy o ministeri, da lui stesso presieduto, ripristinò il Zemskij Sobor o Consiglio territoriale, introdusse una sorta di costituzione, riformò l'esercito ...
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Governatore serbo (m. 1277); fu elevato al trono nel 1258 dai boiari. Poiché non era bulgaro di nascita, per legittimare la sua posizione sposò Irene, nipote di Koloman I Asen, aggiungendo al proprio nome [...] di Asen. Anche se valoroso guerriero, C. non riuscì a difendere lo stato dagli attacchi degli Ungheresi (1261; 1265) e di Michele VIII Paleologo. Fu ucciso nel corso di una rivolta capitanata da Ivalio, un pastore bulgaro che si fece proclamare zar. ...
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Figlio (1666-1696) dello zar Alessio, ebbe sempre salute malferma, e di questo approfittò il partito del Naryškin, che alla morte di Fëdor (1682) proclamò zar Pietro, fratello minore di I. V. Solo grazie [...] all'energia della sorella, la zarina Sofia, I. V fu proclamato poco dopo zar insieme al fratello. Di fatto il governo fu in mano di Sofia, il cui dominio fu poi abbattuto da Pietro (1689). I. V conservò titolo e onori, senza tuttavia ingerirsi negli ...
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Michele III Romanov
Zar di Russia (n. 1596-m. 1645). Figlio del boiaro Fëdor Romanov, metropolita di Rostov, fu proclamato zar nel 1613, mettendo fine al periodo dei «torbidi», e diede inizio alla dinastia [...] . Dal 1619 governò insieme al padre, divenuto patriarca col nome di Filarete. M. consolidò lo Stato, concludendo la Pace di Stolbovo (1617) con la Svezia e un accordo (1634) con la Polonia-Lituania, grazie al quale Ladislao IV Vasa lo riconobbe zar. ...
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Figlio (Carskoe Selo 1868 - Ekaterinburg 1918) di Alessandro III, zar dal 1894. Poche figure di sovrano sono state discusse e criticate come quella di N., di cui si è posta in rilievo l'incapacità a reggere [...] . Favorevole al mantenimento dello status quo in Europa (nel 1899 promosse la conferenza per la pace dell'Aia), lo zar seguì invece una politica espansionistica in Estremo Oriente: le mire russe sulla Manciuria e la Corea portarono però al disastroso ...
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Figlio (Carskoe Selo 1796 - Pietroburgo 1855) di Paolo I. Il regno di N. non segnò alcuna riforma sostanziale della costituzione e della vita interna di Russia: il suo sforzo maggiore si volse alla difesa [...] » (1832), in forza del quale il regno di Polonia divenne parte integrante dell'impero russo. Nel 1848-49 lo zar aiutò l'Austria a reprimere il movimento nazionale ungherese. L'interesse sempre maggiore delle potenze europee alla questione d'Oriente e ...
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Alessandro I Pavlovič zar di Russia. - Sovrano riformista e di spirito sostanzialmente liberale, ebbe rapporti ora di alleanza ora di conflitto con la Francia napoleonica, del cui crollo finì per essere [...] uno dei maggiori artefici. In seguito, conobbe un'involuzione reazionaria, dando vita alla Santa Alleanza, appoggiando le repressioni di Metternich in Europa e permettendo in patria l'instaurazione di ...
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Figlio (Pietroburgo 1845 - Livadia, Crimea, 1894) di Alessandro II, chiamato improvvisamente al trono il 13 marzo 1881 dalla morte violenta del padre, subì l'influenza dell'antico precettore, il reazionario B. Pobedonoscev, e annullò con misure restrittive gli effetti delle riforme paterne. Tentò pure la russificazione della Finlandia, della Polonia e dei paesi baltici. Cessato l'afflusso di capitali ...
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zar
s. m. [adattam. del bulg. car, russo car′, slavo ant. cĭsarĭ, che, come il got. kaisar (da cui il ted. Kaiser), è dal lat. Caesar «Cesare»]. – Re, imperatore, come titolo di cui furono dapprima insigniti, da Bisanzio, i re di Bulgaria...
zar
żar s. m. – Voce di origine etiopica, che significa propriam. «spiriti benevoli dell’aria» e che in etnologia indica un movimento di possessione rituale (v. possessione, n. 1 b) sorto nella regione di Gondar (Etiopia) e diffuso nei vicini...