LUSCHINO, Benedetto (Bettuccio)
Simone Ragagli
Nacque tra il marzo e il settembre del 1470 a Firenze, nel quartiere di S. Croce, nono figlio di Paolo di Matteo, anziano orafo, e di Domenica. Durante [...] un trasferimento in un altro convento dei predicatori in seguito all'intercessione di alcuni influenti savonaroliani, tra cui ZanobiAcciaiuoli.
In quegli anni fu spinto a sviluppare la sua religiosità in senso più meditativo, tanto che, favorito ...
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SCALA, Alessandra
Francesco Lucioli
– Nacque a Colle di Val d’Elsa nel 1475 dal cancelliere della Repubblica fiorentina Bartolomeo Scala e da Maddalena Benci.
Fu la quarta di sei sorelle (Battista, [...] , non rimangono oggi altre tracce. Priva di fondamento è l’attribuzione a Scala di altri carmi greci pubblicati da ZanobiAcciaiuoli in appendice al Liber epigrammatum Graecorum di Poliziano, così come inattendibile è la notizia di una sua presunta ...
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VESPUCCI, Giorgio Antonio
Davide Baldi Bellini
– Nacque il 22 aprile 1434, quinto di otto figli, da ser Amerigo di Stagio (1394-1472) e da Nanna di maestro Piero Onesti da Pescia (1405 circa-1467).
Membro [...] uomini di cultura (tra i quali si ricordi almeno Giovanni Pico della Mirandola, i fratelli Antonio e Girolamo Benivieni, ZanobiAcciaiuoli) che in quegli anni aderirono all’Ordine dei predicatori. Tra di essi vi era anche Vespucci, che alla fine ...
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Gran siniscalco del Regno di Sicilia (Montegufoni, Val di Pesa, 1310 - Napoli 1365). Consigliere di Roberto, re di Sicilia, e dei suoi successori, raggiunse un'enorme potenza politica ed economica.
Vita [...] (Firenze), dove è sepolto. Fu in rapporti d'amicizia col Petrarca, che gl'indirizzò alcune lettere, col Boccaccio e con Zanobi da Strada. Il Boccaccio dedicò il De mulieribus claris alla sorella di lui, Andreina contessa d'Altavilla, dell'A. stesso ...
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Letterato (n. Strada in Chianti - m. Avignone 1361). Si recò nel 1352 a Napoli presso Niccolò Acciaiuoli; fu poi per breve tempo segretario apostolico ad Avignone. Volgarizzatore di classici, autore di [...] versi latini, nel 1355 ebbe a Pisa dall'imperatore Carlo IV la corona poetica, per la quale compose l'orazione De fama. Fu amico di Petrarca e di Boccaccio ...
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Ecclesiastico (Firenze 1298 - Napoli 1357). Domenicano, prof. di diritto canonico all'Aquila, fu da Giovanni XXII nominato vescovo dell'Aquila (1328) e da Clemente VI trasferito alla diocesi di Firenze [...] fiorentine ad Avignone e sostenne il Comune nelle vertenze con la Curia, legate al fallimento della compagnia degli Acciaiuoli. Chiamato (1355) da Luigi di Taranto a Napoli come cancelliere del Regno, ottenne da Innocenzo VI il trasferimento ...
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ACCIAIUOLI, Angelo
Arnaldo D'Addario
Figlio di Iacopo e di Costanza di Beltrame de' Bardi, visse a Firenze nel sec. XV. Nel 1415 fece parte dell'ambasceria inviata da Firenze a Giovanna II, per congratularsi [...] e Lorenzo. Morì dopo il 1467.
Il suo ramo si estinse nel sec. XVI con Zanobi di Raffaele. Gli furono attribuite opere letterarie in realtà appartenenti a Donato Acciaiuoli.
Bibl.: G. Negri, Istoria degli scrittori fiorentini,Ferrara 1722, p. 40; G. M ...
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Acciaiuoli
Famiglia originaria di Bergamo, trasferitasi a Firenze all’inizio del 12° sec., fu di parte guelfa e, dopo il 1300, si schierò con i Neri. La compagnia mercantile fondata verso la fine del [...] . In seguito, gli A. in genere parteggiarono per i Medici. Acciaiuolo (m. 1341 o 1349) ebbe da Roberto re di Napoli dopo aver avuto illustri uomini di cultura, come Donato (1429-1478), Zanobi (1461-1519), Filippo (1637-1700), e cardinali, come Angelo ...
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PETRARCA, Francesco
Enrico Carrara
Nella gloria della poesia italiana è il secondo, dopo Dante e prima del Boccaccio, dei suoi grandi e venerati patriarchi; ma nella storia della formazione spirituale [...] , eppure attendeva ancora dal gran siniscalco Acciaiuoli l'adempimento della promessa di farlo chiamare ; V. Rossi, Scritti di crit. lett., Firenze 1930, II, p. 195; su Zanobi, P. Guidotti, in Archivio storico ital., s. 7ª, XIII (1930), p. 250 ...
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È termine che può essere inteso in diverso modo a seconda del punto di vista da cui ci si mette nel considerare l'uomo, le sue potenze, i suoi atti e i suoi fini.
Più comunemente e, per così dire, più [...] in una lettera (Fam., XII, 2) al gran siniscalco Niccolò Acciaiuoli un compendio morale del buon governo per il suo re, attingendo agli Petrarca in due lettere a due grammatici, Gilberto da Parma e Zanobi da Firenze (Fam., VII, 17; XII, 3), riconosce ...
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