Botanica
Pianta della famiglia Iridacee (Crocus sativus; v. fig.), nota soprattutto per l’omonima sostanza aromatizzante, di colore rosso-aranciato, che si ottiene dai suoi stimmi essiccati.
Lo z. è un’erba perenne: il tubero, rivestito di molte squame giallo-brune, reticolato-fibrose, porta all’apice una gemma e spesso altre laterali, dalle quali in autunno si sviluppano le foglie a ciuffo, filiformi, ...
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Botanica
Germoglio assai raccorciato con l’aspetto d’una grossa gemma, di forma spesso ovata, sotterraneo; i b. sono frequenti nelle Monocotiledoni (giacinto, tulipano ecc.). Il fusto del b., chiamato [...] ma nella parte caulinare che s’ingrossa a guisa di tubero mentre le foglie che l’avvolgono rimangono sottili (per es. zafferano, muscari).
Anatomia e medicina
Struttura simile per forma a un b. vegetale. B. dell’aorta Tratto espanso col quale l’aorta ...
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INZENGA, Giuseppe
Francesco M. Raimondo
Nacque a Palermo nel 1816 da Pompeo, letterato, storico e poeta e da Gaetana Angles. Compiuti gli studi classici presso le scuole di S. Anna, dei gesuiti, passò [...] . Tra i vari contributi si ricordano quelli relativi ai metodi di coltivazione della canna da zucchero, del carrubo e dello zafferano, nonché un Manuale pratico della coltivazione del sommacco in Sicilia (Palermo 1874; 2ª ed., Catania 1926). Si deve ...
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DANA, Giovanni Pietro Maria
Daniela Silvestri
Nacque a Barge (prov. di Cuneo) il 1° giugno 1736. Mostrò presto vivace vocazione naturalistica, preferendo allo studio delle opere di lettere e di scienze [...] invece di importarlo dal Levante. Studiando a fondo e riproducendo i metodi usati in Egitto per la tintura con lo zafferano, egli affermò la scarsa validità di una simile sostituzione, che forniva colori meno vivaci.
Negli ultimi anni della sua vita ...
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Erboristeria
Paola Lanzara e Gabriela Mazzanti
Il termine erboristeria, traduzione del francese herboristerie, a sua volta derivato del latino herbula, "erbetta", indica la raccolta delle piante, spontanee [...] viene utilizzato nella primitiva accezione più generale. Droghe sono anche le parti di piante aromatizzanti, come, per es., lo zafferano in cui la droga è rappresentata dagli stigmi e da una breve porzione dello stilo, cioè delle parti apicali del ...
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POLLACCI, Gino
Francesco Bracco
Francesco Sartori
POLLACCI, Gino. – Nacque a Pavia il 23 maggio 1872, figlio di Egidio, di origini toscane, professore di chimica farmaceutica e tossicologica nell’Ateneo [...] età, su Echinacea purpurea ed E. angustifolia, Leonurus cardiaca, L. sibiricus, L. marrubiastrum, papavero da oppio, zafferano, Podophyllum peltatum e Lobelia inflata. Monstera deliciosa fu oggetto dell’ultimo studio pubblicato nell’anno della ...
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Vicino Oriente antico. Botanica e zoologia
Maria Giovanna Biga
Marten Stol
Marco Bonechi
Botanica e zoologia
Botanica
di Maria Giovanna Biga
La vasta area del Vicino Oriente antico comprende zone [...] cap. XVII, par. 4), quelle più attestate sono il cumino, il coriandolo, la menta, l'alloro, il finocchio, il mirto, lo zafferano, l'aneto, un tipo di anice utilizzato in Palestina, la nigella, la senape. Nei testi della III dinastia di Ur insieme al ...
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zafferano
żafferano s. m. [dall’arabo za῾farān]. – 1. a. Pianta erbacea delle iridacee (Crocus sativus), originaria dell’Asia occid. e coltivata, per la droga fornita dai suoi stimmi secchi, nell’Europa sud-occid.; in Italia la coltura della...
zaffera
żàffera (o żàffara) s. f. [affine a zaffiro]. – Nell’industria della maiolica, un particolare turchino, quasi nero, usato in rilievo, che contraddistingue un tipo di maiolica italiana della metà del sec. 15°.