Filosofo francese (Epenoy, Doubs, 1940 - Parigi 2021), prof. al Collège de France. B. ha seguito un personale percorso di ricerca che guarda alla filosofia anglosassone piuttosto che a quella tradizionale [...] e, più in generale, alle problematiche logico-linguistiche e di teoria della conoscenza della filosofia analitica. Tra i suoi lavori: Wittgenstein, la rime et la raison: science, éthique et esthétique (1973; trad. it. 1982); Le mythe de l'intériorité ...
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Filosofa britannica di origine irlandese (Limerick 1919 - Cambridge 2001), insegnò nelle università di Oxford (1964-70) e di Cambridge (1970-86). Esponente della filosofia analitica, fu profondamente influenzata [...] rilievo anche le sue riflessioni sulla causalità e il determinismo. Opere principali: Intention (1957); An introduction to Wittgenstein's Tractatus (1959; trad. it. 1966); Three philosophers (in collab. con P. Geach, 1961); Causality and determinism ...
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Filosofo inglese (Cambridge, Inghilterra, 1920 - Melbourne 2012), prof. nelle univ. di Adelaide e di Canberra. Inizialmente influenzato dal comportamentismo logico di G. Ryle e dalla filosofia della mente [...] del secondo Wittgenstein, si è poi orientato verso una concezione integralmente materialistica della mente, volta a identificare i fenomeni mentali con processi neurocerebrali, segnalandosi come uno dei principali sostenitori della cosiddetta teoria ...
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. Assumendo la parola "epistemologia" nel senso di "riflessione critica generale intorno alla conoscenza scientifica", il presente tentativo di sintesi problematica delle acquisizioni epistemologiche post-ottocentesche [...] anche di notevole originalità, reperibili dal 1920, circa, in poi negli scritti di J. M. Keynes, R. von Mises, L. Wittgenstein, H. Reichenbach, A. Kolmogorov, H. Jeffreys, ecc., l'opera che nel Novecento rappresenta senza dubbio il maggior apporto al ...
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Filosofo e logico britannico (Trelleck, Galles, 1872 - Pernhyndeudraeth 1970). Tentò di risolvere i paradossi da lui stesso individuati nei progetti di fondazione logica dell'aritmetica, ed elaborò - risentendo [...] in parte dell'influsso di L. Wittgenstein - una concezione del linguaggio come raffigurazione della realtà, costituito di proposizioni molecolari riducibili a proposizioni atomiche, corrispondenti a dati sensoriali e non ulteriormente analizzabili. È ...
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Filosofo (Lancaster 1911 - Oxford 1960), dal 1952 al 1960 professore di filosofia morale al Corpus Christi College di Oxford. Ha elaborato una forma peculiare di filosofia linguistica, per molti versi [...] originale rispetto agli analoghi tentativi di G. E. Moore e L. Wittgenstein. L'analisi del linguaggio ordinario secondo A. doveva essere condotta in forma sistematica con lo scopo di recuperare attraverso di essa le più profonde e significative ...
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Filosofo italiano (n. Torino 1947). Allievo di L. Pareyson, dopo la laurea in Filosofia a Torino (1969) ha intrapreso la carriera accademica e ha conseguito il dottorato a Pittsburgh (1980) con una tesi [...] su G. W. F. Hegel. Nelle sue ricerche si è concentrato a lungo su L. Wittgenstein (L’eredità di Wittgenstein, 1987) ed è stato uno dei primi italiani a proporre la collaborazione tra filosofi, scienziati cognitivi e informatici (sull’argomento ha ...
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Filosofo (Brighton 1900 - Whitby 1976), prof. all'univ. di Oxford (1945-68), direttore (1948-71) della rivista Mind. Interessato originariamente alla fenomenologia di Husserl (alcuni temi della quale rimarranno [...] Questa dottrina (nota come comportamentismo logico o filosofico) avrebbe avuto grande influenza, insieme con tesi affini sostenute da Wittgenstein, nel successivo dibattito sul problema mente-corpo e sul concetto di azione. R. ha poi affrontato varî ...
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HARE, Richard Mervyn
Eugenio Lecaldano
Filosofo inglese, nato a Blackwell il 21 marzo 1919. Insegna al Balliol College di Oxford dal 1947. Considera la filosofia essenzialmente come analisi del linguaggio [...] comune e riprende la concezione del significato come uso sviluppata da L. Wittgenstein dopo il 1930. Si è occupato principalmente del linguaggio della morale e ha presentato una teoria che, identificando i giudizi etici con prescrizioni ...
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verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva.
Filosofia
Definizione e criterio di verità
Nella storia della filosofia il concetto di v. è stato concepito in almeno due diverse [...] moderna e, in una veste logico-linguistica, sarà riproposta, nella filosofia contemporanea, da B. Russell e L. Wittgenstein. Nel Tractatus logico-philosophicus quest’ultimo elabora addirittura una teoria «raffigurativa» del linguaggio, per cui la v ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; la f. di una bottiglia, di un mobile,...