Teologo musulmano (Ḥarrān 1263 - Damasco 1328), di scuola hanbalita. Fecondo e violento polemista, compose una gran quantità di scritti intesi a epurare l'islamismo di quelle che egli riteneva innovazioni [...] . Combatté la mistica non meno che le dottrine filosofiche, e l'uso di queste nella teologia dogmatica; polemizzò acremente contro gli ebrei e soprattutto contro i cristiani. Le sue dottrine rigoriste costituiscono la base del movimento wahhabita. ...
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Nejd (ar. «altopiano»)
Nejd
(ar. «altopiano») Regione naturale della Penisola Arabica, formata da un altopiano parzialmente desertico che si estende nella parte centrale del Paese, abitato fin dall’antichità [...] e carmati. Alla fine del sec. 18° ebbe qui origine e centro il movimento wahhabita. Durante il 19° secolo il N. fu teatro di lotta fra le due dinastie wahhabite dei Banu Sa‛ud e dei Banu Rashid; dopo il temporaneo prevalere della seconda (1891 ...
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Deposto re del Ḥigiāz, primogenito dell'ex-re al-Ḥusain, nato alla Mecca nel 1878, vissuto a Costantinopoli dal 1895 al 1908, partecipò al movimento unionista turco. Tornato alla Mecca, prese parte all'attività [...] ottobre 1924), abbandonò ogni pretesa al Califfato, sgombrò la Mecca il 13 ottobre, e, riparato a Gedda, vi sostenne l'assedio wahhābita fino al dicembre 1925, quando, cadute Medina e Yanbu‛, si decise ad abbandonare il Ḥigiāz (il 18) e partì (il 22 ...
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Viaggiatore ed orientalista, nato a Losanna il 24 novembre 1784. Studiò nelle università di Lipsia e di Gottinga, poi passò in Inghilterra, dove si preparò al compito di esploratore. Recatosi a Malta nel [...] 'arabo e del Corano. In questo periodo compì varie escursioni di studio in Siria, sebbene il paese fosse turbato dalla sollevazione wahhābita. Nel 1812, riattraversò la Siria, il paese a E. del Giordano, la Palestina; poi da Petra si recò al Cairo ...
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MAHMAL
Carlo Alfonso Nallino
. Pronunzia corrente dell'arabo letterario miḥmal o maḥimil, che propriamente significa la lettiera coperta posta sul dorso d'un cammello per farvi viaggiare le donne, [...] l'impero ottomano nel 1916, mentre continuò quello dall'Egitto; ma anche questo, sospeso nel 1925 per la minaccia wahhābita al Ḥigiāz e ripreso nell'anno successivo, fu definitivamente soppresso dopo i gravi incidenti avvenuti alla Mecca nel giugno ...
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ISLAMISMO (XIX, p. 603 ; App, I, p. 739)
Francesco Gabrieli
Nazionalismo acceso, e combinato anziché opposto come in Occidente al socialismo, è negli ultimi decenni la principale direttrice della vita [...] in effetti con regimi democratico-liberali, trovano più agevole affermazione in quelli assoluti, sia conservatori come quello wahhabita-saudiano d'Arabia, sia programmaticamente progressisti come l'odierno libico, ove l'ideologia al potere accoppia ...
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Armando Sanguini
di Armando Sanguini
La tradizionale riservatezza e discrezione della politica estera saudita ha conosciuto in questi ultimi tempi segnali di significativa discontinuità. Pensiamo ai gesti [...] al finanziamento di nuclei di attivisti e di veri e propri movimenti politici di ispirazione islamica, non necessariamente wahhabita, e delle articolazioni assistenziali esistenti o in fieri attorno alle moschee. Su questo sfondo si sono venute a ...
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Z Regione dell'Arabia di nord-ovest gravitante sul Mar Rosso e racchiudente i due territorî sacri dell'islamismo: la Mecca e Medina. Staccatasi dall'Impero ottomano con la rivolta del giugno 1916, fa parte [...] del re Ḥusain, che il 5 marzo 1924 assunse anche il titolo di califfo, il giovane regno urtò contro la vicina potenza wahhābita del Neǵd. Il sultano del Neǵd, ‛Abd al-‛Azīz Āl Faiṣal Āl Sa‛ūd, detto comunemente Ibn Sa‛ūd, dichiarò guerra nel ...
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Sa'ud, Banu
Sa‛ud, Banu
Dinastia araba beduina, appartenente alla tribù ‛Anaza, giunta al potere alla metà del sec. 18°, in associazione con il movimento riformista di Ibn ‛Abd al-Wahhab (➔ ). I Banu [...] , che aspirava a proporsi come unico erede del califfato arabo sunnita. Sostenuto dagli ikhwan (➔ ), guerrieri in nome del jihad wahhabita, ‛Abd al-‛Aziz istituì così la monarchia saudita, ponendo la come legge dello Stato. Dopo la sua morte, nel ...
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Città dell’Arabia Saudita (7.009.100 ab. nel 2022), capitale e capoluogo dell’omonima provincia (404.240 km2 con 8.216.284 ab., cens. 2017), situata a 585 m s.l.m., circa 360 km dalla costa del Golfo Persico, [...] al 1940. Tale sviluppo ebbe inizio nel 1818, quando la città sostituì ad-Dar‛iyya come sede del movimento wahhabita; la sua funzione di capitale del regno saudita ha determinato intense attività politiche, diplomatiche e amministrative, che a tale ...
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wahhabita
〈vaa-〉 (o wahabita) agg. e s. m. e f. [der. di wahhabismo, o wahabismo] (pl. m. -i). – 1. agg. Che appartiene o si riferisce al wahhabismo. 2. Componente o seguace del wahhabismo.
wahhabismo
〈vaa-〉 (o wahabismo) s. m. [dal nome del fondatore del movimento, Muhammad ibn ‘Abd al-Wahhāb (1703-1792)]. – Denominazione (originariamente polemica) di un indirizzo religioso musulmano di tipo dogmatico e radicale, fondato alla...