Pensatore, studioso di ermeneutica ed esegesi biblica e scrittore francese (n. Parigi 1947). Nato da genitori ebrei di origine polacca, reduci dal campo di sterminio di Auschwitz, impara subito a parlare [...] che ha tenuto nello stesso anno della pubblicazione del libro al Teatro Dal Verme a Milano. Successivamente ha scritto: Il tacchino pensante (2008), Le Dieci Parole (2011), Qabbalessico (2012) e l’autobiografico La valigia quasi vuota (2014). ...
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VOITURE, Vincent
Poeta francese, nato ad Amiens nel 1598, morto a Parigi nel 1648. Figlio d'un ricco mercante di vini V. studiò in collegio, dove apprese a conoscere quella società mondana di cui egli [...] , assai vanitoso nella sua eleganza e nelle sue pretese di aristocratico intellettuale, ma fortemente impegnato in una gara di vuota raffinatezza e di vana sottigliezza, spesso alle prese con la sua stessa espressione allusiva e concettosa, che si ...
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GENET, Jean
Eugenio Ragni
(App. III, I, p. 716; IV, II, p. 7)
Scrittore e commediografo francese, morto a Parigi il 15 aprile 1986. Nel 1979 si è conclusa, con il quinto volume, la pubblicazione dell'intero [...] , omosessuali, negri, fedayn), angosciosamente alla ricerca di una ''santità'' coincidente con la più assoluta solitudine, vuota d'ogni rivendicazione e drammaticamente dominata dall'incubo della morte. Questa materia lutulenta e abnorme viene ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito [...] messo al riparo dal bisogno durante tutta la vita). Sono gli anni che P. descriverà più tardi come dediti alla vuota mondanità, durante i quali si colloca l'amore per Laura, episodio certamente marginale nella sua vita reale ma determinante nella ...
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SZYMBORSKA, Wisława (App. IV, iii, p. 572)
Marcello Piacentini
Poetessa polacca. Nel 1996 le è stato conferito il premio Nobel per la letteratura. La sua pur limitata produzione poetica si sviluppa da [...] da dubbi e interrogativi (Calcolo elegiaco), ora con un sentimento di impotenza di fronte al vuoto creato dall'assenza (Il gatto nella casa vuota), ora in pacata accettazione dell'ordine naturale (Addio a una vista).
Bibl.: Wokół Szymborskiej ...
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GADDA, Carlo Emilio
Giorgio Patrizi
Nacque a Milano il 14 nov. 1893 da una famiglia originaria di Fagnano Olona, presso Varese.
Il padre, Francesco Ippolito, fratello di un ministro dei Lavori pubblici [...] odiati dal G., preso ad esempio di una letteratura che tende allo "spettacolo", alla seduzione più esteriore, alla retorica più vuota. In Foscolo è colpito il mito del poeta-vate, l'eroe della patria che approfitta della sua fama per sedurre donne ...
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FALLACI, Oriana
Cristina De Stefano
Primogenita di Edoardo, artigiano, e Tosca Cantini, casalinga, nacque a Firenze il 29 giugno 1929, seguita dalle sorelle Neera e Paola, che divennero entrambe giornaliste.
L'impronta [...] so adeguarmi a una stanza senza libri» – confessò – «Quando sono in una stanza senza libri mi sembra d’essere in una stanza vuota. A casa mia non esistono stanze senza libri: né a Firenze né a New York. Li tengo anche in cucina, nei corridoi, e ...
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FERRETTI, Massimo
Gemma Bracco Baratta
Nato a Chiaravalle (Ancona) il 13 febbr. 1935, già nei primi anni venne colpito da quella malattia cronica, l'endocardite reumatica, che lo segnerà per sempre, [...] a Virgilio e l'augurio di una nuova età, è presente in Omaggio a Virgilio, con la figurazione-emblema della casa vuota, senza più lari, della terrazza senza fiori, che sogna una rinascita attraverso la gelida purezza del pupazzo di neve. Approdata ad ...
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CASSOLA (Cazzola), Gaspare Luigi
Fiorenza Vittori
Nato a Gravedona (Como) l'8 maggio 1743 da Giuseppe e Ancilla Asnaghi, il 20 ott. 1759 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù e per alcuni anni [...] straniere (C. Gastone della Torre di Rezzonico). Sensibile alle dottrine illuministiche e convinto, nel superamento di una vuota Arcadia, che l'arte debba anzitutto giovare ai lettori, esordisce con tre poemi didascalici: L'Oro, Dell'Astronomia ...
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. Si suole intendere per "ermetismo" quella tendenza della letteratura italiana contemporanea, quella poetica e quel gusto che, ricollegandosi alle correnti irrazionali della cultura e dello spirito europei, [...] e dello stesso D'Annunzio dopo l'Alcyone, e d'altronde per la crescente stanchezza dei crepuscolari o la sempre più vuota smanceria dei dannunziani di stretta osservanza.
L'ermetismo, nel suo anelito all'ineffabile, nel suo misticismo estetico, fu ai ...
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vuotare
v. tr. e intr. pron. [der. di vuoto] (io vuòto, ecc.; il dittongo mobile tende a mantenersi anche fuori d’accento per evitare l’ambiguità con votare2 «offrire in voto, dare il proprio voto», e comunque oggi le forme con vo- sono disusate...