Nella terminologia politica, termine che nel corso del tempo è andato assumendo significati diversi. Se infatti nella prima metà del Novecento intendeva riferirsi all'atteggiamento favorevole all'espansione [...] allo studio dell'Africa sia nelle discipline umanistiche di ambito politico-culturale sia in quelle scientifiche. In linguistica, indica voce o locuzione propria del latino usato dagli scrittori africani dell'età imperiale del 3° e 4° sec., pagani o ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] < ingl. thug < hindī ṭhag, propr. «ingannatore»; tody < ingl. tody < hindī tāṛī «succo fermentato del tar» (la voce compare già in Pietro Della Valle); vetiver < tamil veṭṭivēr «specie di pianta».
azuki «varietà di soia con semi di ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] da una cultura all’altra, e anche nell’ambito della medesima cultura, da un’epoca storica a un’altra.
In questa voce sono illustrati quattro tra i modelli di classificazione esistenti. Il primo, il più tradizionale, che in ultima analisi risale alla ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] e del numero (per es., -o, -ano): gioc-a-v-ano, legg-e-v-ano, part-i-v-ano.
In questa voce si considera soprattutto l’imperfetto indicativo; per l’imperfetto congiuntivo, ➔ concordanza dei tempi.
L’imperfetto indicativo indica la simultaneità nel ...
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In grammatica, proposizione i. è quella con cui si pone una domanda. Può essere diretta, quando consiste in una proposizione indipendente (che cosa fai?), o indiretta quando è una proposizione subordinata [...] pronomi o avverbi i. (che, quale, chi, che cosa, quanto; come, dove, quando, perché), si distingue dall’inflessione della voce. In altre lingue può essere invece morfologizzata richiedendo particelle speciali (ne, num, nonne in latino, est-ce que in ...
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PIDGIN E CREOLE, LINGUE
Maurizio Gnerre
(v. pidgin-english, XXVII, p. 164; creole, lingue, XI, p. 833)
Le lingue p. e c. parlate attualmente sono forse più di 200, presenti in tutti i continenti, con [...] infatti alcune condizioni socio-culturali di formazione e di esistenza in parte simili.
Di solito si definisce pidgin (voce di trafila inglese dall'origine piuttosto oscura e controversa) un codice linguistico che si forma in situazioni di contatto ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] , acuti e circonflessi, presi dal greco) non segnalavano l’intensità della vocale, bensì il timbro grave o acuto della voce; solo dal II secolo d.C. circa prevale il valore intensivo dell’accentazione proprio delle lingue romanze.
Nei volgari, questa ...
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Anatomia
Arteria c. cardiaca (o atrio-ventricolare) Ramo dell’arteria coronaria sinistra, che si distribuisce alle pareti dell’atrio e del ventricolo sinistro.
Arteria c. iliaca Ramo dell’arteria iliaca [...] ~ e nelle lingue moderne con la forma ⋀), indicante in origine quell’aspetto del tono, proprio del greco, in cui all’ascesa della voce segue la discesa, nella stessa vocale (sempre lunga) o dittongo. In francese, il c. è usato come residuo storico e ...
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Linguistica
Leonardo Savoia
Alberto Mancini
M. Rita Manzini
(XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210; IV, ii, p. 344; V, iii, p. 229)
I temi legati all'evoluzione della l. e delle discipline a essa collegate [...] , e interlinguistica (V, ii, p. 748), ma anche nell'articolazione degli aggiornamenti. Nell'App. IV la voce linguistica è suddivisa in Linguistica contrastiva, Linguistica quantitativa e Linguistica testuale, mentre nell'App. V compaiono voci più ...
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VENEZIE, TRE
Roberto ALMAGIA
Claudia MERLO
Giuseppe CARACI
Raffaello BATTAGLIA
Giuseppe FIOCCU
Carlo BATTISTI
Arnaldo FERRIGUTTO
Alfredo BONACCORSI
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M. T. D.
. L'espressione Tre Venezie è [...] a Verona, a Padova, a Trieste, ad Aquileia, a Pola, giù giù sino a Salona e a Spalato (v. sotto ciascuna voce).
La sua funzione attiva di porta d'Italia le venne però dagli ultimi tempi del dominio romano, allorché urgevano le minacce Ravenna, nuova ...
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voce
vóce s. f. [lat. vox vōcis]. – 1. Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’uomo (v. fonazione), o di suoni inarticolati emessi da varî animali (o anche dall’uomo), alla cui produzione concorrono fondamentalmente, soprattutto nell’uomo,...
Voce del sen fuggita Poi richiamar non vale
Vóce del sén fuggita Pòi richiamàr non vale. – Versi del Metastasio (Ipermestra, atto II, sc. 1) che riprendono un concetto espresso da Orazio (Ars poet., 390): nescit vox missa reverti «la parola...