Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] burocratico (Basile 1991; Serianni 2003: 123-139; Trifone 2006) e scrittura burocratica (Raso 2005). In questa voce, oltre a burocratese, si utilizzerà la locuzione scrittura amministrativa (Manuale di scrittura amministrativa del 2003), denotativa e ...
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L’epiteto (dal gr. epítheton «aggiunta») è un nome, un aggettivo o una locuzione che si aggiunge a un nome a cui può essere legato da diversi gradi di necessità. Nei testi di retorica è indicato come figura [...] tentativi di traduzione, tra cui adiectiuum, appositum, sequens, superpositum, senza che nessuna riesca a sostituire realmente la voce originale o la sua traslitterazione (Negri 2007: 285). In ambito retorico, la natura aggiuntiva dell’epiteto è ...
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Il punto esclamativo (detto talvolta anche punto ammirativo), composto da un punto in basso e da un trattino verticale soprascritto ‹!›, è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura) classificabile tra [...] Garavelli 2003: 46-47). Superata dunque la rigidità dello schema ascendente-discendente postulato come modello del tono della voce nell’esclamazione, modello cui, in realtà, si possono «assegnare non una ma molteplici realizzazioni», si è preferito ...
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I pronomi relativi sono ➔ pronomi specializzati per introdurre le frasi relative (➔ relative, frasi) esplicite (1-3) e implicite (4). Svolgono contemporaneamente tre funzioni:
(a) segnalano il confine [...] considerare che una congiunzione e non un pronome: cfr. Cinque 1978, 1988; Salvi & Vanelli 2004; in questa voce conserviamo il punto di vista tradizionale).
Che e cui sono invariabili, mentre quale, che si presenta preceduto da articolo (il ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] 3) i processi sotto stanti alla lettura ad alta voce sono in parte indipendenti da quelli necessari per comprendere una parola nella corrispondente immagine uditiva; la lettura ad alta voce, invece, si verifica attraverso una connessione diretta tra ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] potenziali e non reali dell’italiano. Questo è anche il motivo per cui la maggior parte degli esempi di questa voce provengono da una stessa opera, nel cui linguaggio la varietà sopra accennata è largamente usata.
(Manca una trattazione sistematica ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] flesse di uno stesso lessema, che identifichiamo con la forma di citazione (la forma che troviamo come voce del dizionario; ➔ lemma, tipi di) italiano. Invece, italianismo, italianità, italianizzare sono lessemi diversi rispetto a italiano, formati ...
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L’impiego e la crescente diffusione della rete telematica Internet ha portato effetti importanti anche sugli usi linguistici dei suoi utilizzatori (detti talvolta, scherzosamente, internauti).
Nel trattare [...] definita secondaria, «in quanto è proprio il dominio dell’oralità secondaria a deformare il codice scritto in direzione della voce e a ispirare le strategie che mirano a reintrodurre la fisicità dell’atto linguistico nel testo scritto» (Pistolesi ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] prepotenza è questa? ‒ gridò Renzo, ritirando il braccio (ivi, p. 189)
(22) Olà! gridò di nuovo il gabelliere, con una voce però che indicava più impazienza che risoluzione di farsi ubbidire (ivi, p. 412)
(23) altrimenti … ehm … sarebbe lo stesso che ...
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PROSSEMICA
Amedeo De Dominicis
Il termine ''prossemica'' (dall'ingl. proxemics, neol. da prox- del lat. proximus, ed −emics come in phonemics), coniato da E. T. Hall (1963), designa una branca della [...] oltre i 7,64 m) verrebbe usata per rivolgersi a un assembramento formale di persone. A questa distanza non solo la voce, ma tutto il comportamento dev'essere esagerato e amplificato.
Hall propone anche una riflessione sull'intreccio tra p. e contesti ...
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voce
vóce s. f. [lat. vox vōcis]. – 1. Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’uomo (v. fonazione), o di suoni inarticolati emessi da varî animali (o anche dall’uomo), alla cui produzione concorrono fondamentalmente, soprattutto nell’uomo,...
Voce del sen fuggita Poi richiamar non vale
Vóce del sén fuggita Pòi richiamàr non vale. – Versi del Metastasio (Ipermestra, atto II, sc. 1) che riprendono un concetto espresso da Orazio (Ars poet., 390): nescit vox missa reverti «la parola...