L’antropologia politica di Thomas Hobbes (1588 – 1679) riserva un ruolo primario alle nozioni di conflitto e antagonismo, chiavi di lettura essenziali ai fini di un’accurata comprensione dei sodalizi umani. [...] concezione di uno stato di natura che nega l’innata socialità umana e risulta privo di coloriture morali. L’uomo libero da imprecisa e fuorviante, rifiutare ogni banalizzazione e dar voce a quei punti interrogativi che Hobbes non osa sollevare ...
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Non c’è niente di più umano della scelta, un concetto trasversale che di taglio attraversa tutti i livelli di realtà della nostra esistenza assumendo connotazioni via via diverse.Compare già multiforme [...] il 38,7%, a fronte del 90,6% ottenuto dalla voce “democrazia”. I report di diversi Osservatòri in merito alla questione un mercato libero fondato sulla moneta e non sull’essere umano, e le aspettative calate dall’alto intaccano la narrazione dominante ...
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Poesia e verità «Coro diverso di grida, di lamenti, di voci oscure e di violenza; paese straniero abitato di mostri, di immagini di spavento e di mistero; tempo senza felicità e senza speranza, pieno di [...] la sua espressione concreta; l’una è la manifestazione certa di una servitù liberatoria e divina, l’altra la voce stessa della libertà umana; l’una è rituale fisso, l’altra mitologia. Tra queste due espressioni contraddittorie non si può stabilire, a ...
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È il 6 febbraio 1944, Parigi è occupata dalle truppe tedesche sotto il governo di Vichy e al piccolo Théâtre de l’Atelier, incastonato tra le viuzze di Montmartre, va in scena la prima dell’Antigone, di [...] da subito trasformata, «si chiama Antigone» ci dice una voce fuoricampo nel prologo, «e bisogna che reciti la sua parte tragedia greca, respira il soffio classico, ma è ancora più umana di quanto lo era allora. Sceglie di morire perché vuole dare ...
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«In quel giorno, completamente dislocato, incapace di vivere all’esterno con l’altro, ossia l’uomo bianco, che mi ha imprigionato senza pietà, mi sono allontanato dalla mia stessa presenza, molto lontano [...] sua persona lo porta a non essere più visto come un essere umano, ma come un’anomalia alla mercé di un gruppo che lo e dagli effetti evocativi della narrazione, la quale trova una “voce” supplementare nella lingua inglese. Perciò, la lingua non è un ...
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Il 27 giugno del 1927 il sipario del Théâtre Hébertot a Parigi si apre sull’Orphée, tragedia in un atto e un intervallo di Jean Cocteau. Il tema è classico: il mitico poeta di Tracia, Orfeo, disperato [...] non nutre particolari sentimenti nei confronti del genere umano, nel film, è “umana”, poiché capace di amare e ama proprio Orfeo. lei si consuma nel dolore fino a non rimanere altro che la sua voce, che ripete solo ciò che Narciso dice - da qui, un' ...
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Se d’infelice amore muoiono gli amanti, li hanno uccisi gli uomini e il destino: questo forma il paradigma minimo delle novelle della quarta giornata del Decameron. Gli amori a infelice fine che Filostrato [...] alla morte degli amanti; e questo male sarà il veleno più umano: gli stretti vincoli della società e una sorte avversa.Lisabetta da tragedia e della tradizione romanzesca.Così Lisabetta non ha voce e si lascia morire di consunzione per il dolore ...
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Ogni corpo ha un suo odore. Ogni odore corporeo è foriero di informazioni inequivocabili, che fugano le possibilità di dissimulazione. Si può mentire con l’aspetto e con la voce, non si può mentire con [...] l’odore. L’incontro olfattivo con un altro individuo è un’esperienza primitiva, che proietta nell’intimità materica del corpo, delle sue abitudini, del suo vissuto. Un odore colpisce con invadente imprevedibilità, ...
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Palomar può sembrare un’opera scritta per scherzo. In fondo si tratta un’innocua narrazione in terza persona incentrata sulla prospettiva di un protagonista dalle movenze interiori molto prevedibili: il [...] essere il “vedere” dello specchio proprio perché è un vedere umano; ovvero un vedere che mette a fuoco, che si concentra. talvolta, solo guardare, senza voler provare nulla»: la voce fuori campo di Wenders esprime la stessa preoccupazione di Calvino ...
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David Foster Wallace parla spesso di atleti e, in particolare, di tennisti. Lui stesso giocava a tennis, soprattutto da giovane, e considerava questo sport una vera e propria ossessione, assieme, ad esempio, [...] scrittori tra cui, a quanto dice e a quanto mostra, quell’essere umano e corpo e scrittore che è David Foster Wallace.Jim, «non così Jim»: è un nome che ci arriva attraverso la voce del padre, sotto forma di rimprovero. Siamo all’inizio del capitolo ...
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voce
vóce s. f. [lat. vox vōcis]. – 1. Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’uomo (v. fonazione), o di suoni inarticolati emessi da varî animali (o anche dall’uomo), alla cui produzione concorrono fondamentalmente, soprattutto nell’uomo,...
sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente nell’animo. Nella varietà degli usi e...
Alterazione della voce umana che oltrepassa la sua estensione naturale. Generalmente si considera in f. soltanto la voce virile quando imita la femminile; in particolare quella dei cantanti del Seicento e Settecento che eseguivano parti di soprano...
VOCE (dal lat. vox; fr. voix; sp. voz; ted. Stimme; ingl. voice)
Guglielmo Bilancioni
La fonazione, cioè quel complesso di fenomeni che concorrono alla produzione della voce, ha sede in una serie di organi che vanno dalle cavità nasali alla...