LA PENNA, Antonio
Leopoldo Gamberale
Filologo classico, nato a Bisaccia (Avellino) il 9 gennaio 1925. Dopo gli studi universitari alla Scuola Normale Superiore di Pisa (1941-45), è stato borsista a [...] (per es. Sallustio), sia studi esaurienti su singoli fenomeni stilistici: fra i più recenti quelli sulla collocazione poetica del vocativo fra due termini in stretta connessione (Cum flore, Maecenas, rosarum, 1989) e su Priamel e catalogo in Marziale ...
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Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] mediana» 9, pp. 251-267.
D’Achille, Paolo (2003), L’italiano contemporaneo, Bologna, il Mulino.
Mazzoleni, M. (1995), Il vocativo, in Grande grammatica italiana di consultazione, a cura di L. Renzi, G. Salvi & A. Cardinaletti, Bologna, il Mulino ...
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Lo stile epistolare, cioè l’insieme di regole (stilistiche, grafiche, pragmatiche) con cui si scrivono le lettere, è frutto di un processo di codificazione sedimentato attraverso i secoli (➔ lettere e [...] marcato: Francesca cara. In riferimento a enti e aziende è usato spettabile.
Tutto il blocco iniziale è sentito come un ➔ vocativo, e quindi deve essere seguito da virgola e ► a capo. Dunque:
(1) Egregio dottore,
(2) Esimio Avvocato Rossi,
(3 ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] loro rapporti.
La scelta del pronome allocutivo sarà dunque coerente:
(a) con i mezzi linguistici come i saluti, i titoli e i vocativi (Mazzoleni 20012); per questo a un amico con cui si è in rapporto confidenziale si dice: ciao, Mario, come ti senti ...
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INTERIEZIONI PRIMARIE
Le interiezioni primarie (o proprie) sono singole parole che hanno soltanto il valore di interiezione.
Le forme più usate si possono riassumere come segue.
• Ah, che indica una [...] scorsi sono rarissime nell’italiano corrente, sia scritto, sia parlato.
• O era usata tradizionalmente per introdurre un vocativo
O animal grazioso e benigno (D. Alighieri, Inferno)
• Deh era un’esclamazione tipica del linguaggio poetico
Deh ...
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Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] gradi apofonici diversi. La flessione dei nomi e pronomi (o declinazione) ammette otto casi (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, ablativo, strumentale e locativo); la flessione verbale, in cui il modo e l’aspetto verbale hanno maggior ...
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Scienza indiana: periodo vedico. L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
George Cardona
L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
'Śikṣā' ('fonetica')
Ai Veda sono [...] di un rito, alcuni mantra sono recitati con forme differenti del tema nominale agní- prima dello stesso tema al vocativo singolare (agnè). I primi quattro versi presacrificali sono: samidhò agne'gne ājyàsya viyantu, tanunapad agnāv àgna ājyàsya vetu ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] Nella seconda metà del secolo inizia a diffondersi l’accentazione diacritica di á preposizione, é verbo o articolo e ó vocativo (presente già nell’autografo del Decameron); nel 1480, poi, Giovanni Ridolfi dà uno dei primi esempi sistematici di uso di ...
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La storia del parlato filmico è intimamente legata, fin dai primordi del cinema sonoro, alla pratica del doppiaggio. La lingua doppiata, che è forse, indipendentemente dalla qualità dei risultati ottenuti, [...] ; ehi, amico (ehi, man, o buddy, o mate e simili) invece di senti, bello, o della semplice eliminazione del vocativo; abuso di interiezioni tipicamente angloamericane (ehi, uau, iuhù, ecc.) in luogo di altre propriamente italiane (oh, ah, ecc ...
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Rispetto ad altri ambiti grammaticali (➔ fonetica, ➔ morfologia, ecc.), quello della ➔ punteggiatura è caratterizzato da uno statuto normativo particolarmente debole (Serianni 2006a: 120). La norma, osservata [...] gennaio 2011)
(g) La virgola si usa prima e dopo il ➔ vocativo, e quindi anche, tipicamente, in quelli che aprono le lettere:
(23 omettono frequentemente la virgola prima e dopo i vocativi. Nell’esempio seguente, le virgole potenzialmente richieste ...
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vocativo
agg. e s. m. [dal lat. vocativus, der. di vocare «chiamare», nell’espressione casus vocativus, traduz. del gr. κλητικὴ πτῶσις «caso usato nel chiamare»]. – In grammatica e in linguistica, caso v., o semplicem. vocativo s. m., caso...
figliolo
figliòlo (letter. figliuòlo) s. m. (f. -a) [lat. filiŏlus, dim. di filius (f. filiŏla)]. – 1. a. Figlio. Le due voci non differiscono nel sign. fondamentale, ma figliolo è (almeno nell’uso di alcune regioni, e spec. in Toscana) parola...