uomo (uom; omo; om; uon; on)
Emilio Pasquini
Difficile individuare nella miriade di occorrenze poli di discriminazione semantica, come si è fatto per ‛ donna ' (vedi), che non siano revocabili a pochi [...] : Vn XXV 9 per Orazio parla l'uomo a la scienzia medesima, " il poeta stesso "; Rime XL 2 o om che pregio di savio portate, vocativo a Dante da Maiano; LXXXIX 10 e (ma per Cristo) If XXIII 117 porre un uom per lo popolo a' martìri (altrove [XXXIV 115 ...
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I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] questi casi esso ha sempre un valore che si può ritenere enfatico (cfr. Serianni 1988: 231; ➔ allocutivi, pronomi; ➔ vocativo).
Oltre alla posposizione, in italiano esiste un altro tipo di costruzione marcata che ha proprio la funzione di focalizzare ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] melodica e ritmica, la sintassi dialogica ma, soprattutto, la frequenza di elementi ad alto valore intonazionale come il ➔ vocativo e, in particolare, l’interiezione, «più legata al contenuto che alla forma, alla parola che alla sintassi» (Nencioni ...
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ove ('v'; 've)
Mario Medici-Ugo Vignuzzi,
L'avverbio di luogo si presenta nelle opere di D. in alternanza con ‛ dove '. Mentre nella Vita Nuova è nettamente prevalente o. (34 occorrenze, di fronte alle [...] si presenta solamente con verbi di stato, soprattutto nel sintagma ‛ ov'è ', posto in genere in principio di proposizione o subito dopo un vocativo: Rime LXXXV 14 un che si dole, / dicendo: ov'è 'l disio de li occhi miei?; If XXV 18 vidi un centauro ...
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SLOVENIA (Slovenija; A. T., 77-78)
Elio MIGLIORINI
Pier Gabriele GOIDANICH
Alojzij RES
Giuseppe PRAGA
Regione della Iugoslavia nord-occidentale, che coincide con il banato della Drava (Dravska banovina) [...] della vocale (o, e in u, i) o a una vocale evanescente (i, e, u in ə ecc.). II. Fatti morfologici: 1. la perdita del vocativo; 2. l'estensione analogica dei temi in -u ai temi in -o; 3. la perdita dell'imperf. e dell'aor.; 4. m di prima sing. in ...
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Spagna (Ispagna)
Filippo Brancucci
Joaquín Arce
D. indica genericamente la penisola iberica come quella parte ove surge ad aprire / Zefiro dolce le novelle fronde / di che si vede Europa rivestire (Pd [...] poi in questa letteratura di ‛ visioni ' del Quattrocento spagnolo, di fare appelli al lettore, mediante la forma del vocativo, secondo la formula caratteristica dello stile dantesco. E il Santillana stesso crea sulla scia di quelli danteschi nuovi ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...]
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a. tu, compra il latte!
b. compra il latte, tu!
Tuttavia in questi casi ha un valore diverso, di ➔ vocativo, evidenziato anche intonativamente dalla necessità di porre una pausa tra il pronome e il resto della frase. Le frasi che esprimono un ...
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allotropia
Francesco Tateo
Si designa con questo termine il fenomeno della presenza, nella lingua italiana, di voci diverse nella forma, ma risalenti a una medesima voce originaria. Esso può designarsi [...] passo lirico in cui il poeta guarda dall'alto i cieli e acquista consapevolezza della sua ascesa (Pd XXII 136); il vocativo figliuole è in bocca a Virgilio (Pg XXIII 4); ausa, contro ‛ osoa ' (anch 'esso sempre in rima) nell'espressione latineggiante ...
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perché (per che)
Ugo Vignuzzi
Congiunzione (e, quando compare in proposizioni interrogative, avverbio interrogativo), la cui funzione principale, nella lingua di D., è quella di esprimere un nesso di [...] la direzione della domanda (e talora a scopo strettamente stilistico), l'interrogativa è accompagnata (per lo più preceduta) da un vocativo o da una frase vocativa: If IX 94, Pg V 105 O tu del ciel, perché mi privi?; XII 96 o gente umana... / perché ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Con l’espressione sperimentalismo si indica la forte tensione verso la ricerca stilistica [...] alla frantumazione dell’io, espulso definitivamente dal paesaggio protettivo degli esordi (Dietro il paesaggio, 1951; Vocativo, 1957) corrisponde la deflagrazione del codice linguistico, ridotto a balbettio sillabico, allitterazione ostentata, afasia ...
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vocativo
agg. e s. m. [dal lat. vocativus, der. di vocare «chiamare», nell’espressione casus vocativus, traduz. del gr. κλητικὴ πτῶσις «caso usato nel chiamare»]. – In grammatica e in linguistica, caso v., o semplicem. vocativo s. m., caso...
figliolo
figliòlo (letter. figliuòlo) s. m. (f. -a) [lat. filiŏlus, dim. di filius (f. filiŏla)]. – 1. a. Figlio. Le due voci non differiscono nel sign. fondamentale, ma figliolo è (almeno nell’uso di alcune regioni, e spec. in Toscana) parola...