La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] di omonimia alla conservazione della ‹i› nei plurali dei nomi in cui le terminazioni -cia e -gia sono precedute da vocale.
Nella prima metà del Novecento, se il liberalismo linguistico di Croce e la sua visione della lingua come creazione individuale ...
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Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione [...] graficamente il medesimo fonema: /k/ viene reso con ‹c› quando è seguito da vocale centrale o posteriore come in casa e in collo, con ‹ch› quando è seguito da vocale anteriore come in chi e in che. Analogamente, nelle scriptae medievali non è sempre ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] , col pronome possiamo trovare un complemento partitivo:
(15) quanti di voi vogliono venire?
Quanto ha una forma elisa che si usa davanti a vocale o davanti a h:
(16) a. quant’è?
b. quant’hai speso?
Si noti che in queste frasi, in cui il nome (denaro ...
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I fenomeni paralinguistici sono tratti concomitanti o simultanei (da qui il suffisso para- «accanto») alla comunicazione verbale, che veicolano informazioni aggiuntive sostenendo, rafforzando o anche contraddicendo [...] ossea (e cranica in particolare) degli ominidi, gli adattamenti necessari per poter articolare il linguaggio vocale» (Telmon 2009: 589; Corballis 2002, 2006).
Secondo indagini psicolinguistiche (Mehrabian 1971), in determinate situazioni comunicative ...
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Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica La sua forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con il vertice in alto e con il lato destro prolungato verso il basso; [...] sorda (com’è invece l’r francese finale di parola dopo consonante: es., encre ‹ãkr›), e non ha mai funzioni di vocale (quali ha invece in alcune lingue).
Alcune delle pronunce dell’r diverse dalla italiana normale hanno una certa diffusione anche in ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] per es. in a[bː]itro, Ge[mː]ania, so[pː]resa o nelle sequenze con non (no [dː]ico); l’inserimento della vocale per interrompere nessi consonantici, come in p[is]ichiatra e simili.
Fenomeni vari sono indizio di una non controllata interferenza con il ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] e nell’accento più marcato a [sj] ([la ˈʃeŋʦa], [la ˈʃjeŋʦa] o [la ˈsjeŋʦa]). La /r/ semplice, soprattutto tra vocali, è molto spesso monovibrante (➔ vibranti). Le ➔ nasali in finale di parola e finale di sillaba sono sempre velari: [ˈɡaŋba] «gamba ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] palatale (aceto) e di -SJ- (camiscia) sono ancora distinti. La forma base dell'articolo è lo, passibile di aferesi dopo vocale ('l). Nella morfologia verbale si distingue cante 〈 -AS da vedi, leggi, dormi 〈 -*ES, -IS. Il plurale in -iamo non è ancora ...
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Il futuro (o futuro semplice) è un tempo verbale dell’➔indicativo (➔ coniugazione verbale) con cui si esprimono azioni o eventi successivi al momento in cui si emette l’enunciato (tecnicamente, il momento [...] morfologica della forma: la marca di futuro è infatti -b- nelle prime due declinazioni latine (cantābit; tenēbit), ma è la vocale -e- nelle altre (perdet «perderà»; dormĭet «dormirà»). Con la perdita della distinzione tra i ed e brevi atone la terza ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] dallo stesso etimo, chiamate anche parole ereditarie o patrimoniali. Così accade in numerosi latinismi nei quali risulta ben conservata la vocale tonica latina o il dittongo: per es. vitreo dal lat. vĭtreu(m), ma vetro dal lat. vĭtru(m); aureo dal ...
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vocale1
vocale1 agg. [dal lat. vocalis «sonoro, dotato di voce», der. di vox vocis «voce»]. – 1. poet. Sonoro, risonante: Quella soave melodia che posa Secreta ne’ v. alvei del legno Flebile e lenta all’aure s’aggira (Foscolo), del cembalo;...
vocale2
vocale2 s. f. [dal lat. (littĕra) vocalis, der. di vox vocis, traduz. del gr. (στοιχεῖον o γράμμα) ϕωνῆεν, der. di ϕωνή «voce»]. – 1. Nella grammatica scolastica, e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato...