Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] per il battere le mani, toc toc per bussare alla porta) o compare una sequenza di consonanti iterata con apofonia vocalica (per es., tic tac, zig zag) (➔ raddoppiamento espressivo).
Si può definire come la resa fono-acustica di fenomeni non sonori ...
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Con il termine raddoppiamento espressivo (o geminazione espressiva) ci si riferisce prevalentemente all’esistenza in latino (quello classico e, ancor più, quello tardo) di forme che contengono una consonante [...] il napol. [o ˈkːatːa] «lo compra», [o ˈlːukːa ŋˈkaːpa] «gli urla in testa». L’esistenza di varianti che conservano la vocale iniziale ([l aˈkːatːa], [l aˈlːukːa]) prova che, a differenza di quelli precedenti, questi casi sono dovuti a una variazione ...
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Avverbi di maniera (detti anche di modo o qualificativi) è la denominazione tradizionale di una vasta categoria di ➔ avverbi che esprimono il modo o la maniera in cui ha luogo l’evento indicato dal predicato, [...] e → Ø / V (l, r) + -mente: con aggettivi ambigeneri a una sola uscita in -e preceduta da /l, r/, la vocale finale -e è cancellata dinanzi al suffisso -mente: facile → facil-mente, maggiore → maggior-mente.
Storicamente, il riaggiustamento in -a nel ...
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Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] riconosciuto dal suo aspetto e non dal suo suono e poiché i segni visibili sono adatti (mentre i segni vocali sono quasi inutili) a designare aspetto, dimensioni, forma, peso, portata, orientamento, ecc., quasi sicuramente i segni visibili sono stati ...
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La sonorizzazione è un fenomeno fonetico-fonologico per cui un suono (tecnicamente, un fono) sordo, a contatto con consonante sonora o in posizione intervocalica, diventa sonoro (➔ fonetica articolatoria, [...] jɛːri], iato [ˈjaːto]) e in posizione intervocalica (come in kiwi [ˈkiːwi] e baia [ˈbaːja]), mentre sono prodotte come vocali brevi in posizione postconsonantica (siamo [ˈsĭaːmo], suola [ˈsŭɔːla], piove [ˈpĭɔːve], tuono [ˈtŭɔːno], l’uomo [ˈlŭɔːmo] e ...
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Il condizionale è uno dei modi del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Spesso considerato in relazione con il congiuntivo dalla grammaticografia italiana ed europea (Sgroi 2004), può essere [...] , -resti, -rebbe, -remmo, -reste, -rebbero) per le tre coniugazioni (-a-re, -e-re, -i-re), mentre la vocale tematica è diversa: -e- per la prima e la seconda coniugazione, -i- per la terza. Quindi:
singolare ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] tra le lingue romanze, si fa uso del digramma ch e gh. Il risultato è che, per effetto di coarticolazione con le vocali anteriori (o palatali), tali consonanti si realizzano non più come velari ma come prevelari ([k+̟] [g̟+]) o palatali ([c] e [ɟ]) e ...
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ANTI-
Esistono in italiano due prefissi anti-.
1. Il primo – dal latino ante ‘davanti, prima’ – indica anteriorità, precedenza nel tempo o nello spazio e si trova all’inizio di parole derivate dal latino
anticipare [...] o di composti occasionali o rari. Il trattino viene usato con maggiore frequenza quando la parola successiva comincia per vocale: l’uso resta comunque molto oscillante, e si alterna anche alla grafia separata dei due elementi.
Nei giornali degli ...
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L’aplologia (dal gr. haplôus «semplice» e lógos «discorso, parola») è un fenomeno di semplificazione fonica e grafica (in quest’ultimo caso si parla, più precisamente, di aplografia) che consiste nella [...] la crasi (etimologicamente «fusione»), fenomeno fonosintattico (➔ fonetica sintattica) che produce la contrazione di una vocale o di un dittongo in fine parola con la vocale o il dittongo della parola successiva (in greco antico, per es., kaí ou > ...
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(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] Zagabria, Karlovac e Bjelovar). Lo stocavo a sua volta si articola in 3 sottogruppi, corrispondenti ai 3 esiti dell’antica vocale ĕ (e, je, i): ecavo, iecavo e icavo. Il conflitto del 1991-95 ha causato devastanti sconvolgimenti etnici e linguistici ...
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vocale1
vocale1 agg. [dal lat. vocalis «sonoro, dotato di voce», der. di vox vocis «voce»]. – 1. poet. Sonoro, risonante: Quella soave melodia che posa Secreta ne’ v. alvei del legno Flebile e lenta all’aure s’aggira (Foscolo), del cembalo;...
vocale2
vocale2 s. f. [dal lat. (littĕra) vocalis, der. di vox vocis, traduz. del gr. (στοιχεῖον o γράμμα) ϕωνῆεν, der. di ϕωνή «voce»]. – 1. Nella grammatica scolastica, e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato...