Genere di spettacolo comico-musicale diffuso in Inghilterra durante il periodo vittoriano ma di origini più antiche, caratterizzato dalla magnificenza degli allestimenti e dal gusto fantastico.
Tra le [...] e. di maggiore successo: Amoroso, King of Little Britain di J.R. Planché, 1818; Success dello stesso, 1825; Dulcamara di W. Schwenk Gilbert, 1866 ...
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Scrittore irlandese (Dublino 1847 - Londra 1912), critico teatrale, poi segretario e agente di Sir H. Irving, cui dedicò Personal reminescences of Henry Irving (2 voll., 1906), preziosa descrizione del [...] mondo teatrale vittoriano. Scrisse racconti e romanzi, tra cui il celeberrimo Dracula (1897), considerato un classico dell'orrore. In occasione del centenario della morte sono stati pubblicati in Italia i due romanzi inediti The mistery of the sea ( ...
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Drammaturgo inglese (Londra 1934 - Cambridge 2024). Uno degli autori più impegnati del teatro inglese contemporaneo, la cui opera si distingue per l'ironia talvolta brutale e al limite della crudeltà. [...] -denuncia della religione in quanto legata e funzionale al potere; Early morning (1968), feroce satira del moralismo vittoriano. In Lear (1971), prendendo spunto dal dramma shakesperiano, cerca di dimostrare come ogni società nata dalla violenza ...
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Irons, Jeremy (propr. Jeremy John)
Grazia Paganelli
Attore teatrale e cinematografico inglese, nato a Cowes (Isola di Wight) il 19 settembre 1948. Fin dai primi film interpretati I. si è imposto soprattutto [...] di Karel Reisz, in cui I. dà vita a due personaggi: l'attore Mike che a sua volta interpreta il gentiluomo vittoriano Charles. In Moonlighting (1982) di Jerzy Skolimowski impersona invece un operaio polacco emigrato a Londra che assiste da lontano ai ...
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McDowell, Malcolm (propr. Taylor Malcolm)
Francesca Vatteroni
Attore cinematografico e teatrale inglese, nato a Leeds (Yorkshire) il 13 giugno 1943. Come interprete del Free Cinema il suo nome è legato [...] O. von Bismarck, in Royal Flash (1975; Royal Flash ‒ L'eroico fifone), satira leggera e iconoclasta sul mondo vittoriano diretta da Richard Lester. Anderson lo richiamò per realizzare il grottesco Britannia Hospital , una satira sociale sulla sanità ...
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POGLIAGHI, Lodovico
Paola Bosio
POGLIAGHI, Lodovico. – Secondogenito di Giuseppe, ingegnere ferroviario, e di Luigia Merli, nacque a Milano l’8 gennaio 1857 a palazzo D’Adda-Borromeo, sull’attuale via [...] 1910, pp. 47, 66; P. Acciaresi, Giuseppe Sacconi e l’opera sua massima. Cronaca dei lavori del monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, Roma 1911, pp. 181-203; M. Sarfatti, L’Italie à l’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] nazionale) che era stato sconfitto da Veltroni nel 2004 e Rutelli che si risolse nel ballottaggio tenutosi il 28 aprile 2008 con la vittoria di Alemanno (783.225 voti su 1.459.697, il 53,656 % del totale dei voti validi). Alemanno è stato il primo ...
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vittoriano
agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce a sovrani di nome Vittorio o Vittoria; in partic., della regina Vittoria d’Inghilterra o dell’epoca in cui essa regnò (1837-1901), o di ciò che di quell’epoca fu caratteristico: il lungo regno...
vittore
vittóre s. m. [dal lat. victor -oris, der. di vincĕre, part. pass. victus]. – Forma poet. e rara per vincitore: Volgerà il sol non pure anni ma lustri E secoli, vittor d’ogni cerebro (Petrarca). ◆ Meno raro il femm. vittrice (v.),...