Scrittrice inglese (Londra 1810 - Holybourne, Hampshire, 1865). Scrisse molti romanzi "a tesi", secondo il gusto vittoriano, e si occupò dei contrasti sociali determinati in Inghilterra dal carattere industriale [...] del nord e agricolo del sud; trattò anche gli effetti dei preconcetti sociali contro la ragazza madre, ecc., in romanzi quali Mary Barton (1848), Sylvia's lovers (1863), Cousin Phyllis (1865), Wives and ...
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Romanziere e poeta inglese (Higher Bockhampton, Dorset, 1840 - Max Gate, Dorchester, 1928). La sua narrativa, in contrasto con lo spirito vittoriano, privilegiò i temi dell'amore che si risolve in tragedia [...] si risolve in tragedia e l'inesorabile opera del destino. Il fatalismo e l'ironia con cui H. reagisce allo spirito vittoriano non gli impediscono di dipingere con simpatia le vittime indifese del fato. Tutti i suoi romanzi (The return of the native ...
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Scrittore irlandese (Dublino 1847 - Londra 1912), critico teatrale, poi segretario e agente di Sir H. Irving, cui dedicò Personal reminescences of Henry Irving (2 voll., 1906), preziosa descrizione del [...] mondo teatrale vittoriano. Scrisse racconti e romanzi, tra cui il celeberrimo Dracula (1897), considerato un classico dell'orrore. In occasione del centenario della morte sono stati pubblicati in Italia i due romanzi inediti The mistery of the sea ( ...
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Scrittore statunitense (n. Exeter, New Hampshire, 1942). Il suo primo successo internazionale, The world according to Garp (1978; trad. it. 1979), si segnala per l'intensità di una vis comica che trova [...] The cider house rules (1985; trad. it. 1985), romanzo in cui prevale l'intento parodistico nei confronti del modello narrativo vittoriano. Di grande potenza emotiva Prayer for owen meany (1989; trad. it. Preghiera per un amico, 1989). Della sua ...
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Romanziere inglese (Newquay 1911 - Perranarworthal 1993). Dominato da un senso quasi shakespeariano della tragedia umana, G. presenta una vasta gamma di caratterizzazioni con immediatezza e vigore, in [...] selvaggio di un gruppo di ragazzi inglesi naufragati in un'isola deserta, è stato visto come una trasposizione negativa del vittoriano e ottimistico Coral island (1858) di R. M. Ballantyne. Allo stesso modo The inheritors (1955), dove è descritta la ...
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GIURLANI, Aldo (pseudonimo Aldo Palazzeschi)
Giorgio Taffon
Nacque il 2 febbr. 1885, da Alberto e Amalia Martinelli, a Firenze, in una casa di via Guicciardini.
Il padre era un solido commerciante, titolare [...] padre erano di natura formale e si esaurivano nelle consuetudini di una vita familiare tipica di un ambiente sociale chiuso e "vittoriano". Forte fu il legame che unì il bambino G. alla nonna materna Anna Palazzeschi, di famiglia clericale umbra, che ...
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orientalismo
La tendenza artistico-letteraria e la corrente di studi e ricerche nati, nei secc. 18° e 19°, dal contatto della cultura europea con le culture e le tradizioni dei Paesi orientali, ossia [...] europeo, come ha denunziato in un saggio famoso il critico palestinese E. Said. Di questo è esempio il romanzo inglese vittoriano Confession of a Thug, di P. Meadows Taylor (1839), creatore di una leggenda intorno ai banditi di alcune zone rurali ...
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Scrittrici inglesi, sorelle (Ch.: Thornton, Yorkshire, 1816 - Haworth 1855, E.: Thornton 1818 - Haworth 1848, A.: Thornton 1820 - Scarborough 1849). Salvo un viaggio di Charlotte e Emily a Bruxelles (1842), [...] che era titolare della parrocchia di Haworth. Specie con Jane Eyre, Charlotte portò una nuova corrente di vita nel romanzo vittoriano; ed Emily con Wuthering heights, misto di ingenuità, di profondità e di rara intuizione, diede una delle opere più ...
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Scrittore inglese nato in Inghilterra nel 1906. Esordì con un libro in prosa, Ghastly good gaste (1933), ma nel 1937 pubblicò la sua prima raccolta di poesie, Continual Dew, cui fece seguire Old lights [...] versi "leggeri" che sfiorano la parodia senza mai giungervi, articolandosi sopra una gamma d'emozioni di timbro nettamente vittoriano, ma con sensibilità attuale. Il B., quando non inventa i suoi metri, sempre musicalissimi, riprende ritmi, schemi di ...
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Scrittore inglese (Londra 1815 - ivi 1882). Impiegato del ministero delle Poste dal 1834, fu trasferito nel 1841 in Irlanda, dove divenne ispettore e cominciò a scrivere. Nel 1855 ebbe grande successo [...] redux, 1873; The Prime Minister, 1876; The American Senator, 1877). Documento prezioso del costume inglese nell'ultimo periodo vittoriano sono i romanzi The vicar of Bullhampton (1870), The way we live now (1875), The Eustace diamonds (1873). Postuma ...
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vittoriano
agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce a sovrani di nome Vittorio o Vittoria; in partic., della regina Vittoria d’Inghilterra o dell’epoca in cui essa regnò (1837-1901), o di ciò che di quell’epoca fu caratteristico: il lungo regno...
vittore
vittóre s. m. [dal lat. victor -oris, der. di vincĕre, part. pass. victus]. – Forma poet. e rara per vincitore: Volgerà il sol non pure anni ma lustri E secoli, vittor d’ogni cerebro (Petrarca). ◆ Meno raro il femm. vittrice (v.),...